Giro d’Italia 2021 tappa 17: La sega di Ala riapre i giochi per la maglia rosa

Daniel Martin sulla salita della Sega di Ala

Il secondo giorno di riposo è alle spalle. Archiviato e dimenticato, immediatamente si sale di nuovo sulla bici. I corridori affrontano la diciassettesima tappa in apertura di questa difficile e dura terza settimana. Si parte da Canazei sotto un sole splendente. Le sentinelle che custodiscono la partenza di oggi, Fedaia e Pordoi, maledicono i numi e silenti aspetteranno il prossimo passaggio del Giro. I corridori in una lunga discesa passano tutta la Val di Cembra. Affronteranno un piccolo GPM a Sveseri, un passaggio veloce a Baselga di Piné e di nuovo in discesa fino ad entrare a Trento. Veloci come dei treni costeggiano il fiume Adige e una volta arrivati ad Avio cominceranno a salire sul passo San Valentino (7-8% di pendenza). Dopo una discesa veloce si affronterà la Sega di Ala (11 km con una pendenza media del 10%), dove sarà posto il traguardo finale della tappa.

Nel primo GPM di giornata si forma una fuga cospicua di venti corridori, il gruppo però li tiene a bada e con un guinzaglio che non supera i 5 minuti di distacco. Sul Passo San Valentino la fuga comincia a perdere pezzi, mentre il gruppo riduce il distacco a 3 minuti. A 4 chilometri dallo scollinamento Daniel Martin, Gianni Moscon e Antonio Pedrero allungano sugli attaccanti di giornata. Rientra sulla testa della corsa anche Geoffry Bouchard, ottenendo punti fondamentali per tenere la maglia azzurra del migliore scalatore. In discesa il gruppo ha una brutta caduta, in cui vengono coinvolti Giulio Ciccone, Vincenzo Nibali, Remco Evenepoel e Ghebregzabhier.

Intanto inizia la salita della Sega di Ala ed è Daniel Martin ad allungare. Nel tratto più duro della salita finale, però, Simon Yates prova ad attaccare, ma in un batter d’occhio Bernal gli è subito a ruota. Tuttavia sul secondo attacco del britannico, il colombiano lascia il passo e si accartoccia sulla bici. Pedalata pesantissima per Bernal, mentre Yates prende il largo. Daniel Martin resiste al ritmo indiavolato del gruppo alle sue spalle e va a trionfare alla Sega di Ala. Bernal, stravolto, arriva sul traguardo con 53 secondi di ritardo da Simon Yates.

Classifica generale che si scuote lievemente dopo la prima crisi della maglia rosa. Bernal rimane in testa, con Caruso che gli mangiucchia solamente tre secondi, mentre al terzo posto torna Simon Yates, oggi molto brillante nell’attaccare una maglia rosa sofferente. Il Giro finisce a Milano, quindi occhio alle prossime giornate, ma per recuperare le fatiche odierne come sempre meglio mangiarci su. Allora bisogna fermarsi in una delle malghe della Lessinia e provare gli “gnochi sbatui”, pietanza dei pastori d’alpeggio, chiamata così perché nella sua preparazione l’impasto di acqua bollente e farina veniva sbattuto. Assolutamente da provare con burro fuso.

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