La Consulta Provinciale dei Genitori lo aveva richiesto con forza nei giorni scorsi, anche con una petizione online, ma la proposta di riconfermare organico docenti e classi come per l’attuale a.s. 2020/2021, riducendo il numero di studenti per classe in modo da garantire il distanziamento previsto per rispettare le norme anti-Covid ed evitare di avere studenti costretti a casa in DAD se in autunno si presentasse un’ulteriore ondata di contagi, non è arrivata al destinatario.
Nella giornata di oggi infatti il Consiglio provinciale ha bocciato, con 17 no e 15 sì, la risoluzione presentata da Lucia Coppola, dei Verdi, che si proponeva di impegnare la Giunta a valutare l’opportunità di mantenere l’attuale numero di alunni per classe determinato dall’emergenza Covid anche per il prossimo anno scolastico.
L’assessore Bisesti, dichiarando il parere negativo della Giunta, ha affermato che sulla scuola c’è stato un investimento straordinario e per il prossimo si faranno valutazioni ad hoc istituto per istituto. C’è la necessità di ricomporre le classi, anche se si dovrà intervenire su casi specifici. Insomma, in generale, si tornerà alla situazione pre Covid vista anche la situazione epidemiologica in miglioramento.
A sostegno della risoluzione hanno votato in maniera compatta le opposizioni, e dai banchi della maggioranza è arrivato il sostegno di Claudio Cia (FdI), che in aula ha detto di essere stato contattato da genitori che evidenziano le preoccupazioni sollevate da Lucia Coppola, ed ha affermato che le scelte vanno condivise con insegnanti e genitori. Il consigliere Ugo Rossi (Azione) ha detto di aver sottoscritto la risoluzione perché il prossimo anno deve essere quello senza Dad e del recupero formativo anche con l’aiuto dei test salivari. E il mantenimento delle classi attuali potrebbe essere un elemento di sicurezza. In caso manchino i soldi, ha concluso, si potrebbero utilizzare quelli destinati per fare entrare la Pat in Itas. Anche Sara Ferrari (Pd) ha condiviso la risoluzione Coppola perché, ha ricordato, il prossimo anno sarà un anno ponte. Inoltre, il no dell’assessore, secondo la capogruppo Pd, fa capire che la lezione del Covid non è stata compresa e alle preoccupazioni dei genitori sui gruppi classe si è risposto con una circolare “non sense” e oscura e nella quale vengono riportate statistiche “trilussiane”.
Favorevoli alla proposta anche il Cinque Stelle Alex Marini, che ha definito estremamente ragionevole la risoluzione, Paolo Zanella (Futura), e Filippo Degasperi (Onda Civica), che ha ricordato che sul Recovery ci sono 32 miliardi per l’istruzione mentre in Trentino non si riescono a trovare i soldi per incrementare il numero delle classi.
Lascia una recensione