“Lunedì 17 maggio 2021 una giovane dipendente del fast food McDonald’s di Trento Sud si è regolarmente presentata al lavoro per svolgere il proprio turno di servizio. Da pochi giorni aveva stipulato un contratto di lavoro subordinato a tempo parziale, 18 ore alla settimana, con validità sino al 31 ottobre 2021.
Tre giorni prima era finita in pronto soccorso per un improvviso malore e le avevano diagnosticato il suo stato di gravidanza, da lei stessa ignorato. I sanitari del Santa Chiara le avevano assegnato, in via prudenziale, tre giorni di assoluto riposo. Lei, con l’ingenuità e la buona fede che contraddistingue una giovane ragazza alla prima esperienza di lavoro con una multinazionale, ha subito comunicato ai suoi capi di essere in gravidanza, aggiungendo comunque che era sua intenzione continuare a lavorare. A tre minuti dalla fine del turno di lunedì scorso, l’hanno chiamata in direzione, comunicandole che di non aver superato il periodo di prova. In realtà si tratta di un pretesto per giustificare la sua espulsione dal lavoro. È stata licenziata perché in stato di gravidanza!”.
Lo denuncia il Sindacato di Base Multicategoriale di Trento, che, dopo aver raccolto le opportune informazioni sulla situazione della giovane lavoratrice, ha impugnato il licenziamento intimato alla ragazza.
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