Secondo tappone appenninico per i corridori. 209 km da Siena a Bagno di Romagna con oltre 4000 metri di dislivello. Passaggio a Sesto Fiorentino e omaggio obbligatorio al compianto ct italiano Alfredo Martini. Successivamente si scalano uno dietro l’altro il Morello (7,6km con pendenze attorno al 6%), la Consuma (17,1 km con pendenze attorno al 6%), il Passo della Calla (15,5 km con pendenze medie al  5,5%) e il Carnaio (10,8 km pendenze intorno al 10%). L’arrivo invece a Bagno di Romagna è in leggera salita a 9 km dopo l’ultimo GPM.

Undicesima frazione al Giro d’Italia adattissima alle fughe, ma prima di formarsi è stata battaglia vera. Inizio di tappa drammatico con il ritiro di Marc Soler, Alessandro de Marchi, Fausto Masnada, Gino Mader e Alex Dowsett. La fuga va via solo dopo 50 km di gara con un gruppo folto di corridori, che non hanno nessuna velleità di classifica. Il gruppo, perciò, li lascia fare accumulando quindi un ritardo di circa 10 minuti. A Santa Sofia, traguardo volante di tappa e ultima località prima del Carnaio, arrivano dieci fuggitivi che provano a giocarsi la tappa. Sull’ultima salita di giornata se ne vanno via in Brambilla, Hamilton, Bennett, Hedet, Visconti e Vendrame. Proprio il trevigiano decide di contrattaccare e stacca il resto dei fuggitivi, ottenendo un vantaggio di circa 10 secondi. Il vantaggio di Vendrame su Hamilton Bennett e Brambilla si scioglie con la continua salita. I quattro quindi mantengono un distacco costante con gli altri fuggitivi di giornata. Hammilton allunga, Brambilla nervoso con Bennett creano il buco e Vendrame ne approfitta. Nell’ultimo km è un discorso a due e partendo a 400 m rimane davanti Andrea Vendrame andando a trionfare. Dopo una carriera fatta solo di soli piazzamenti, oggi è la giornata di Vendrame e finalmente la prima vittoria azzurra in questo Giro d’Italia! La maglia rosa non teme nulla, nemmeno un piccolo tentativo di allungo da parte di Nibali che guadagna solo 8 secondi.

Tra i prodotti tipici di Bagno di Romagna bisogna assolutamente provare il raviggiolo, formaggio fresco che va spesso a farcire cappelletti, ravioli e tortelli, accompagnato spesso e volentieri da patate ed erbe di campo.