Al contrario di ciò che accade solitamente, il primo lunedì di questo Giro d’Italia non sarà dedicato al giorno di riposo, spostato a domani. Nonostante questo però, gli uomini che aspirano alla maglia rosa potranno già tirare il fiato nella frazione più corta della Corsa Rosa. 139 km da L’Aquila a Foligno. Dopo la partenza dal capoluogo abruzzese, si sale verso la Sella di Corno. La discesa porterà nel reatino, dove a Santa Rufina sarà posto il primo sprint intermedio valido per i punti della maglia ciclamino. La parte centrale sarà quella con più difficoltà. Diversi saliscendi porteranno i corridori sull’unico GPM di giornata, il Valico della Somma, che non dovrebbe però compromettere l’epilogo in volata. Infatti successivamente si affronteranno 40 km in discesa ed in pianura. Attenzione però all’arrivo nel centro abitato di Foligno, dove i velocisti dovranno prestare attenzione a restringimenti e curve (l’ultima è a meno 200 metri dal traguardo).
Dopo un primo attacco chiuso dal gruppo, Simon Pellaud (Androni Giocattoli-Sidermec), Umberto Marengo (Bardiani CSF Faizanè), Samuele Rivi (Eolo Kometa), Taco Van der Hoorn (Intermarché Wanty Gobert) e Kobe Goossens (Lotto Soudal) riescono ad andarsene in fuga. Tuttavia al primo GPM il gruppo guidato da una super Bora Hansgroe recupera gli attaccanti di giornata. Il forcing della squadra di Peter Sagan, sfianca diversi velocisti tra cui anche il nostro Giacomo Nizzolo, che è costretto ad alzare bandiera bianca per poter rientrare nel gruppo dei migliori. La Bora continua a trainare il gruppo dei migliori fino ad 1 km dall’arrivo. Poi Molano cerca di trainare la volata di Gaviria, che si attarda dietro lo sloveno. Sagan in rampa di lancio supera Molano e taglia il traguardo, vincendo una tappa gestita alla perfezione. La maglia rosa rimane ben fissa sulle spalle di Bernal.
Non si può andare via da Foligno senza provare la “rocciata”. Dolce antico dei popoli umbri, a forma di spirale con chiazze rosse dovute al liquore alchermes e ripieno con mele cotte nel vino, noci, uva, mandorle e cannella.
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