Un sabato pomeriggio di mezza montagna apre il secondo week-end del Giro d’Italia. 170 chilometri da Foggia a Guardia Sanframondi nel punto più a sud di questo grande giro. Tappa mossa in cui i corridori raggiungeranno Campobasso in un saliscendi continuo fino ad arrivare al primo GPM di giornata. Bocca della Selva (18,9 km al 4,6% con punte al 10%) risulta essere un ottimo trampolino di lancio per gli uomini da fuga. Seguiranno quaranta chilometri molto veloci in una discesa tecnica che porta a Telese Terme. Da qui in poi si continua a salire fino al traguardo impegnativo di Guardia Sanframondi, famosa per il Santuario dell’Assunta e i riti settennali di penitenza in onore dell’Assunta.
Una lunga fuga ha caraterizzato questa ottava tappa. Gougeard (AG2R Citroën), Carboni (Bardiani-CSF-Faizanè), Oliveira (Movistar), Gavazzi (EOLO-Kometa), Gossens (Lotto Soudal), Arndt (Team DSM), Gaviria (UAE Team Emirates), Campenaerts (Qhubeka-Assos) e Victor Lafey (Team Cofidis). Proprio quest’ultimo fa selezione tra i suoi compagni di fuga. A 2 km dal traguardo il francese lascia sul posto Carboni, l’ultima ruota che gli teneva testa. Gestisce il vantaggio e va a trionfare a braccia aperte. Tra i big di classifica nessuno scossone, quindi Attila Valter rimane maglia rosa. Sfortunato invece Caleb Ewan che deve rinunciare alla maglia ciclamino. L’australiano infatti è costretto al ritiro dopo una rovinosa caduta.
Nelle terre beneventane di arrivo è rinomata la produzione vinicola della Falanghina. Vino che deve il suo nome ai pali, detti falange, su cui tradizionalmente venivano legate le viti. La Falanghina è un vino dal colore paglierino ottimo per gli aperitivi, ma soprattutto ben si sposa con altre specialità della provincia, come le minestre di legumi. Per la cena invece, meglio virare sulla zuppa di cardone a base di brodo di cappone e di cardi.
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