Dopo una lunga discussione è stato approvato in Consiglio provinciale con 20 voti a favore, 6 di astensione e 4 no, il disegno di legge 81 proposto dalla Giunta con l’assessore competente, Mario Tonina, sulle Concessioni idroelettriche.
Raggiunta già nella giornata di mercoledì 14 aprile un’ampia intesa con le minoranze sugli emendamenti alle norme riguardanti soprattutto il tema cruciale del rinnovo delle piccole e medie concessioni per derivazioni idroelettriche, il Ddl è stato approvato nel tardo pomeriggio di ieri con 20 voti a favore (maggioranza e De Godenz), 6 di astensione (Pd e Coppola) e 4 contrari (Patt e Futura).
“Quello raggiunto oggi in Aula consiliare, con l’approvazione del disegno di legge 81, è un buon risultato, che contiene tutele importanti per il Trentino soprattutto su una materia strategica quale è quella del procedimento di riassegnazione delle piccole concessioni idroelettriche, nonché sulla disciplina delle grandi derivazioni idroelettriche”, ha commentato Tonina a fine seduta: “Questo disegno di legge è diventato un ‘omnibus’, a causa della situazione contingente e sotto la pressione dell’emergenza creata dalla pandemia. Il filo conduttore che unisce le diverse norme è però ben chiaro, è quello dell’ambiente e della qualità della vita della nostra comunità. Sul tema principale, la produzione di energia idroelettrica, il nostro obiettivo era innanzitutto quello di rispettare gli impegni assunti con il Governo per limitare l’impugnativa di fronte alla Corte costituzionale. Oltre a ciò si disciplina la materia delle concessioni idroelettriche di potenza nominale media annua superiore ai 220 kWh ed inferiore ai 3000 kW, attualmente prevista come soglia minima per le grandi concessioni”.
“Il testo licenziato dall’Aula – ha aggiunto Tonina -, favorisce l’attività di programmazione dei titolari di concessione e l’efficienza degli impianti e, quindi la produzione idroelettrica da fonte rinnovabile, nel suo complesso, ed è stato necessario introdurre anche norme relative ad una molteplicità di materie che attendevano di essere ridisciplinate: parlo ad esempio degli impianti termici civili, di scarico di acque reflue domestiche, del deposito dei veicoli fuori uso bonificati presso i centri di rottamazione, del trattamento delle acque reflue industriali, della normativa in materia di canoni per le utenze di acqua pubblica e di titoli a derivare. La nuova legge avvia inoltre il processo di riforma delle Reti di Riserve, attualmente 10, realtà molto importanti non solo per la conservazione della Natura, ma anche per la valorizzazione del patrimonio naturalistico del Trentino sotto il profilo socio-economico; infine modifica la legge provinciale sui contratti pubblici e introduce variazioni riguardanti problematiche di natura urbanistica ed edilizia che impattano sulla qualità della vita dei cittadini, dall’allineamento dei dati catastali e tavolari all’eliminazione delle barriere architettoniche. Su quest’ultimo fronte in particolare si prevede una semplificazione dei procedimenti autorizzativi per favorire maggiormente le persone disabili che hanno la necessità di avviare al più presto gli interventi di adeguamento”.
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