I migranti, un tesoro di umanità da salvaguardare

Sono stati due immigrati turchi in Germania a scoprire il primo vaccino anti-Covid19

Il vaccino ci sta salvando. È una corsa contro il tempo. 476 morti in Italia martedì 13 aprile. La strage continua. Ritardi col vaccino, ma anche miracoli di velocità. A partire dalla sua scoperta.

Ricordate? Sono stati due immigrati turchi in Germania a scoprirlo per primi. Che lezione per chi pensa agli immigrati come a un peso da sopportare. E non li vuole. Li avessimo avuti noi i due immigrati turchi, vien da dire. A Ugur Sahin e Özlem Türeci, scienziati e coniugi residenti a Mainz, si deve la scoperta, annunciata il 9 novembre 2020 al mondo, stupefatto e sollevato, del vaccino Biontech-Pfeizer. Il primo anti Covid-19.

Lei, Özlem, è figlia di un medico emigrato da Istanbul. Lui, Ugur, figlio di un operaio alla Ford di Colonia e di una casalinga, emigrati da Alessandretta, sulla costa mediterranea della Turchia. Studio, tanti sacrifici, lavoro. E talento, intelligenza, determinazione, capacità di lavorare con gli altri. I loro genitori hanno regalato alla Germania un tesoro. Oggi, con la loro azienda farmaceutica Biontech, che per il vaccino si è alleata con il colosso americano Pfeizer, rappresentano la punta di diamante di 4 milioni di immigrati turchi in Germania. Diversi dei quali hanno raggiunti posizioni di primo piano nella vita economica, sociale, politica, culturale del paese. Spesso bistrattati, come fu per gli italiani, stanno salvando dal declino, insieme a tanti altri immigrati, la Germania. In ogni ambito, dalle campagne alle fabbriche, dalla direzione dei partiti e dei giornali a quella degli istituti scientifici.

Bisogna liberarsi una volta per sempre dell’immagine puramente assistenzialistica della migrazione. Che è soprattutto un valore per la società intera, non un problema della Caritas. Finiamola di guardare agli immigrati con pietismo o commiserazione. Sono tesori di umanità da valorizzare. Certo, ci sono quelli che bussano alle nostre porte, ci sono i naufraghi, ci sono quelli privi di tutto. Che vanno salvati, che vanno aiutati, e la Caritas lo fa. Ed è disumano e barbaro se non lo facciamo, come non lo stiamo facendo con i famigerati accordi con la Libia.

I migranti vanno aiutati, e però vanno anche inseriti nella nostra società, formati, per valorizzare i loro talenti. Questo rifiuto, ad esempio, della Provincia dell’accoglienza diffusa sul nostro territorio è miope, non solo moralmente e civilmente inaccettabile. E non occorre andare ad imparare dalla Germania, anche se il caso degli scopritori del vaccino è una bella lezione per chi guarda all’immigrazione con diffidenza o ostilità. E poi va a cercare disperatamente competenze fuori provincia per dirigere la sanità. Gli avessimo accolti e valorizzati noi i due immigrati turchi che hanno scoperto il vaccino.

Il Trentino, in ogni caso, ha conosciuto in questi anni molte storie di positiva, a volte splendida, integrazione da raccontare. Ci sono anche storie di insuccesso, ma queste non mancano in ogni emigrazione. Lo sanno bene gli italiani. Ma quante belle storie di inserimento nella nostra società, non solo di immigrati ma anche di rifugiati. E nei paesi, nelle valli, non solo in città. Anche se non sono scopritori di vaccini, tanti immigrati hanno arricchito con la loro presenza e umanità e con i loro talenti le nostre comunità. Che sono migliorate praticando l’accoglienza, e poi hanno beneficiato del loro lavoro.

In un panificio, in un albergo, in un cantiere, in un’industria, nei campi, davanti a un computer, in un ufficio. E sempre più, sarà così, in posti anche di responsabilità. Come la Germania, e tanti paesi benestanti, anche l’Italia è in declino, invecchia a vista d’occhio. Si sta spegnendo. La vita è riaccesa da tanti immigrati. Che vanno formati, valorizzati, inseriti con determinazione e intelligenza. Le ostilità e le diffidenze, e così il puro assistenzialismo, contribuiscono soltanto al declino. Ogni essere umano ha un potenziale enorme di talenti. I più svariati. Valorizziamoli. Questo è costruire futuro.

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