“Cari giovani, datemi le chiavi per riuscire a parlare agli adulti!”. Così disse mons. Tisi quel 3 aprile 2016 ai giovani che lo accolsero sotto l’episcopio nel famoso “Discorso del Giardino”. È una delle tante frasi che ricordiamo di quella festa di popolo per la consacrazione episcopale in una Cattedrale gremita (che nostalgia in questi mesi di pandemia!) con tanti vescovi e confratelli preti.
Il momento più toccante? Forse quando il 76enne arcivescovo emerito, mons. Luigi Bressan, consegnò al 54enne mons. Lauro Tisi il pastorale, accompagnandolo con l’invito a salire sulla cattedra vescovile, dalla quale egli aveva annunciato il Vangelo per quasi 17 anni. L’assemblea applaudì quel padre che dimostrava grande fiducia nel suo ex vicario, conoscendone il cuore e le capacità. E insieme gioiva per quel “figlio della nostra terra”, pronto ad assumersi la stessa responsabilità.
Un passaggio che entra nei cuori e nella storia: mai prima d’ora nei 1600 anni post San Vigilio un arcivescovo trentino aveva ordinato l’Arcivescovo di Trento.
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