Una Commissione d’indagine “ricostruirà la dinamica dei fatti”: lo assicura l’assessora provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, in una nota diffusa sabato 27 marzo alle 14.21 dall’ufficio stampa della Provincia.
La dichiarazione, dai toni inusitatamente duri, è di quelle che non lasciano spazio alle interpretazioni: “Ho manifestato tutto il mio sconcerto per quanto è emerso e l’amarezza per questo comportamento”, scrive l’assessora. Un comportamento, aggiunge ancora, “che offende quelle categorie fragili e/o più esposte”. Poi affonda il colpo: “Ho domandato di applicare al termine dell’indagine dei provvedimenti disciplinari esemplari”.
Caspita, che parole nette! Che presa di posizione decisa! Che svolta, rispetto all’incerto balbettìo pronunciato nell’Aula del Consiglio provinciale, l’altra settimana. È vero, il tempo è galantuomo. Alla fine, è netta la presa di distanza e senza mezzi termini la condanna del post scellerato del consigliere provinciale Alessandro Savoi, detto Cionfoli, denigratorio delle ex colleghe di partito Alessia Ambrosi e Katia Rossato. Altro che “così fan tutti”, come aveva abbozzato in Aula l’assessora. E brava Segnana!
Come dite? La dichiarazione dell’assessora non si riferisce al “caso Savoi”, ma alle dimissioni “per motivi familiari” del Direttore per l’Integrazione Sociosanitaria dell’Azienda sanitaria provinciale, Enrico Nava, alla cui moglie il 5 gennaio era stato somministrato il vaccino anti Covid? Beh, nessuno è perfetto.
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