Un racconto di comunità del lockdown, per il quale sono state “scomodate” diverse forme d’espressione: arte, musica, fotografia e interviste. Si è concluso con la recente pubblicazione di un giornalino il progetto “Fermoimmagine al tempo del coronavirus”, che, tra luglio e dicembre dell’anno scorso, ha coinvolto una trentina di giovani dell’Alta Valsugana.
L’obiettivo del progetto? “Fermare l’immagine” di un periodo che verrà ricordato nei libri di storia, partendo dalle piccole storie locali per arrivare a una narrazione condivisa. Per raccontare il lockdown sono state condotte più di trenta interviste a persone diverse per vissuto ed età, ma tutte della zona laghi della Valsugana. Ne sono usciti una ventina di video tematici, pubblicati sui canali social del progetto tra novembre e dicembre.
Un gruppo di giovani guidato dal collettivo artistico Contra La Pared ha realizzato invece due murales. Uno, “Speranza”, si trova sul retro del palazzetto sportivo di Calceranica, e raffigura un cervo che da una collina osserva una città improvvisamente svuotata e quieta. L’altro, invece, è un murales itinerante, che si sposterà tra Tenna, Caldonazzo e Levico Terme. Si chiama “Non è la distanza a separarci”, e raffigura due famiglie che usano la tecnologia in modo opposto. Se da una parte c’è una famiglia intenta a fare una videochiamata per tenersi in contatto con dei parenti lontani, dall’altra, invece, le persone si rifugiano nei cellulari per non parlarsi tra di loro.
All’interno del giornalino di “Fermoimmagine” si trovano anche gli scatti realizzati durante il lockdown e nel corso del progetto da un gruppo di giovani. “Bestia strana da fotografare, il virus – racconta Gabriele, che ha provato a raccontare la pandemia con i suoi scatti -. Non si vede, è ovvio. E la fotografia è un mezzo di comunicazione visivo”. E quindi cosa raccontare attraverso le immagini? Ci sono fotografie che raffigurano persone che, semplicemente, camminano indossando la mascherina. Oggi è la normalità, ma fino a poco più di un anno fa non lo era affatto. Oppure, ancora, ci sono degli scatti che immortalano le conferenze dell’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte, strade deserte e parchi spopolati.
Si arriva infine a una sezione curata dal gruppo di ragazze e ragazzi che hanno composto una canzone, “Ad un metro di distanza”, che si può ascoltare su YouTube. “Si è deciso di rappresentare nel testo un crescendo di emozioni – spiegano i musicisti – partendo da una situazione d’incertezza, ma andando verso un futuro migliore basato sulla speranza”.
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