È stato pubblicato oggi dagli attivisti del Centro Sociale Bruno un video che mostra le condizioni degli orsi M49, M57 e DJ3, rinchiusi nel centro faunistico del Casteller, in cui gli animali sono filmati all’interno di recinzioni e gabbie.
Un video definito “agghiacciante” dagli animalisti del Centro Sociale, che chiedono la liberazione degli orsi ritenuti “colpevoli di essersi comportati da orsi dopo che l’essere umano li ha reintrodotti dove erano ormai estinti. Non ci sono parole per descrivere la rabbia che proviamo in questo momento”.
Sulla questione interviene anche l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animale, che lo scorso ottobre aveva presentato alla Procura della Repubblica di Trento istanza di sequestro preventivo del Centro faunistico del Casteller per inidoneità della struttura a ospitare gli orsi attualmente detenuti, e gli altri che si prevede di catturare, ed oggi chiede aiuto anche al Parlamento Europeo: “Stiamo inviando in questi giorni una lettera aperta agli europarlamentari chiedendo un loro intervento a tutela degli orsi rinchiusi, specie protetta, che la Provincia autonoma di Trento sta gestendo a colpi di ordinanze di cattura e addirittura di abbattimento”.
Non si è fatta attendere infine la replica della Provincia, che ha annunciato una denuncia per gli autori dell’intrusione al Casteller, definiti “facinorosi“: “Intromettersi abusivamente in una proprietà privata con divieto di accesso, arrecando danni alle strutture della stessa, comporta illeciti penali con la denuncia all’autorità giudiziaria e l’adozione dei conseguenti atti – spiega in una nota la PAT -. Quanto alla pretesa falsa informazione inerente lo stato di letargia degli orsi (tecnicamente definito ‘ibernazione’), che sarebbe stata data dall’Amministrazione nelle settimane scorse, basterebbe un minimo di conoscenza sulla biologia dell’orso per evitare di divulgare l’ennesima informazione sbagliata. Anche in cattività gli orsi, se correttamente gestiti dal punto di vista alimentare, praticano regolarmente l’ibernazione, come stanno facendo tutti e tre gli esemplari ospitati al Casteller. Da ultimo giova ricordare per l’ennesima volta l’inutilità della protesta in atto, essendo tecnicamente (si veda il recente Rapporto di Ispra e Muse) e giuridicamente non possibile in alcun modo procedere alla liberazione in natura di orsi oggetto di captivazione”.
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