A Trento la mostra ufficiale del Museo di Auschwitz-Birkenau

Giunta in Italia nell’ambito del Festival Living Memory, è stata allestita nel cortile interno di Palazzo Thun, sede del Comune di Trento, la mostra ufficiale del Museo di Auschwitz-Birkenau.

L’esposizione rimarrà visitabile gratuitamente negli orari di apertura del palazzo fino alla fine del mese di marzo, e presenta i principali contenuti proposti dal Museo di Auschwitz e il lavoro di ricerca sul quale si è concentrato dalla sua fondazione: dalla nascita del campo di concentramento e sterminio più ampio realizzato dai tedeschi, al funzionamento del campo e l’avvio della “soluzione finale”, la quotidianità della vita dei prigionieri, fino alla liberazione da parte dell’armata russa il 27 gennaio del 1945 e il tentativo dei nazisti di distruggere le prove di quanto accaduto nel campo.

Il Museo, nato alcuni mesi dopo la fine della guerra e la liberazione dei campi nazisti, dall’iniziativa di un gruppo di ex-prigionieri polacchi per commemorare le vittime di Auschwitz, fu inaugurato con la prima mostra il 14 giugno 1947. Alla cerimonia di apertura della mostra presero parte 50mila persone, tra cui ex-prigionieri, famiglie degli uccisi, pellegrini da quasi tutta la Polonia, delegazioni delle autorità polacche e anche rappresentanti della Commissione Generale d’Inchiesta sui Crimini Tedeschi e della Commissione Storica Centrale Ebraica insieme ai delegati delle ambasciate britannica, cecoslovacca e francese.

Il 2 Luglio 1947 il Parlamento polacco ha approvato la delibera di salvaguardia nel tempo dei terreni e degli edifici dell’ex-Campo e ratificato la nascita del Museo Statale di Oświęcim-Brzezinka. Questo nome, nel 1999, venne modificato in Museo Statale di Auschwitz-Birkenau a Oświęcim (il nome polacco, originale, del territorio prima che i tedeschi lo ribattezzassero Auschwitz). Il Museo occupa i terreni di due ex-campi di concentramento: Auschwitz I e Auschwitz II Birkenau per una area complessiva di 191 ettari. Nel 1979, su richiesta della Polonia, i terreni dell’ex campo furono inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco.

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