È morto ieri a Trento a 101 anni il dottor Nestore Capozzi, ottimo magistrato originario di Viterbo e dal 1949 trentino di adozione, al quale si deve il merito di aver guidato l’istituzione ex novo del 1973 dei Tribunale dei Minorenni a Trento. Lo diresse poi per ben 17 anni, dimostrando notevoli capacità professionali e umane, equilibrio nei rapporti con l’Alto Adige (il Tribunale era regionale) e una grande sensibilità nei rapporti fra le famiglie adottive e i minorenni. “In Trentino molti lo ricordano con stima per la sua disponibilità verso chi si apriva all’accoglienza dei minori, non rifuggendo a volte di pranzare anche con la coppia adottiva”, ricorda Paolo Cavagnoli, fondatore dell’APPM, l’Associazione per i Minori alla quale lo stesso Capozzi aderì come socio fondatore, sostenendone le attività.
Ha scritto di lui un anno fa Franco de Battaglia su Vita Trentina: “Nestore Capozzi ha mostrato che la giustizia è necessaria, ma non sufficiente ad affrontare i problemi dei minori, a riprenderli sul presente, ma anche a preparar loto un futuro che non sia di risentimento e vendetta verso la società. L’ha fatto rivalutando un umanesimo integrale – oltre ogni tecnicismo giuridico – capace di rivalutare tutto ciò che “costruisce” un uomo (che di un ragazzo fa un uomo) senza restare prigioniero del legame” trasgressione-pena”. L’ha fatto “entrando” (con tatto e pudore) nelle vite dei ragazzi, ma anche delle famiglie, dei loro problemi. Come ha potuto farlo? Perché egli stesso è sempre stato curioso di una vita piena, non limitata ai codici e alle carte. Una vita fatta di umanità, di valori, di amicizie autentiche, di ricercata serenità: per gli altri prima che per sé”.
Amante della natura e dello sci da fondo sul suo amato Bondone, Capozzi era anche ottimo cuoco, capace di grandi amicizie come quelle con il nostro don Vittorio Cristelli. A tutti i suoi cari le condoglianze di Vita Trentina.
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