Ci sono figure che grazie alla loro preparazione, tenacia e costanza, possono fare la differenza nella crescita di una comunità, soprattutto quelle più piccole. È certo il caso della maestra Laura Bertamini, scomparsa in questi giorni all’età di 93 anni e dopo una vita spesa a crescere intere generazioni di scolari e studenti dell’Oltresarca arcense.

Chi ha frequentato le scuole elementari negli anni Sessanta ne conserva un ricordo intatto e fuori dal tempo. Erano anni davvero diversi a quelli che viviamo. Altroché didattica a distanza. Le classi erano piene di ragazzini in un boom demografico che faceva sentire i suoi effetti anche qui. C’erano forse meno regole scritte, ma venivano fatte rispettare, anche se nel caso della maestra Laura sempre con materna comprensione.

“A scuola – racconta Cornelio Galas, giornalista e scrittore di Vignole – non ha mai lesinato nulla del suo sapere, della sua generosità. Era davvero raro sentirla alzare la voce per riprendere gli alunni. Aveva dei grandi, quanto semplici, ideali la maestra Laura e coincidevano con quelli cristiani innanzitutto. Una fede che mai ha vacillato. Al punto che, dopo l’insegnamento, era diventata una sorta di suora laica, sempre presente alle funzioni religiose del suo paese. In classe, ne sono testimone, non ha mai lasciato indietro nessuno. Nemmeno i più discoli o quelli che magari la prendevano in giro proprio per la sua bontà, per la sua malcelata incapacità di essere severa”.

La maestra Laura è stata intervistata da Galas alcuni anni fa per “Televignole” e quell’incontro è ancora disponibile.

Viveva in viale Stazione, a Bolognano, prima di essere ricoverata alla “Sacra Famiglia”. “La maestra Laura – conclude Galas, sue ex allievo – sapeva farsi voler bene da tutti. Con quella voce pacata e quelle mani che muoveva quasi come fossero ali leggere nell’aria per far capire le lettere dell’abecedario. Ovunque tu sia ora, ti arrivi la gratitudine di tutti coloro che hai aiutato a crescere. Non solo con i tuoi insegnamenti ma soprattutto con la tua bontà infinita, il tuo esempio, la semplicità che risolve anche i più difficili problemi della vita”.