Il vescovo Lauro Tisi, per quest’anno, ha scelto di fare gli auguri di Buon Natale accanto al tronco di un albero abbattuto dalla tempesta Vaia. In quel tronco, scavato e lavorato, è stata creata una piccola natività. “In questi mesi di pandemia – afferma il Vescovo – abbiamo visto nascere Gesù nel volto dei sanitari, nel viso di tanti uomini e di tante donne che con resilienza e forza si sono presi carico di molti altri”. Ma non solo. Secondo monsignor Tisi, Gesù è nato anche “nel volto di tanti ammalati che hanno portato con grande dignità la loro sofferenza” e nelle persone che, in qualche modo, “ci hanno fatto del bene e ci hanno aiutato a non perdere la speranza”.
In conclusione, il Vescovo ha augurato che questo sia “un Buon Natale nell’umiltà”, che non è la virtù dei deboli, ma dei forti, perché è “l’attitudine a dire: io voglio vivere con gli altri e per gli altri”. “Perché se perdo gli altri – ricorda monsignor Tisi – perdo anche me stesso”.
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