Come ogni anno, purtroppo, si è parlato e si sta parlando di “emergenza freddo“. Sono circa 80, si stima, le persone che si trovano all’addiaccio sul territorio di Trento. Il Punto d’Incontro, con la sua mensa di via Travai, da quarant’anni è un osservatorio privilegiato per chi cerca di capire le difficoltà che devono affrontare le persone senza fissa dimora.
Anche durante la prima fase dell’emergenza sanitaria, quando tutti i servizi stavano cercando di capire come riorganizzarsi, la mensa di via Travai ha mantenuto i battenti aperti. Nel 2020, finora, sono 585 le persone che si sono rivolte al Punto d’Incontro. Provengono da 47 Paesi diversi, e 60 di loro sono italiane. 214 sono nuovi utenti, che non erano mai stati aiutati prima d’ora dalla società cooperativa fondata da don Dante Clauser. Tanti sono giovani, soprattutto richiedenti asilo, ma aumentano i senza fissa dimora di età compresa tra i 50 e i 65 anni. Il Punto d’Incontro ha servito più di 46 mila pasti quest’anno, accogliendo una media di 145 persone al giorno per pranzo.
Durante il lockdown, c’è stata l’apertura straordinaria di Casa Sant’Angela. Di fondamentale importanza, poi, è stato il lavoro dei 50 volontari del Punto d’Incontro, nonché di medici e infermieri del Gruppo Immigrazione e Salute del Trentino (Gr.I.S.). Dal 18 ottobre è stato anche riattivato il servizio delle aperture domenicali, che rimarrà attivo per tutto l’inverno.
Nonostante gli sforzi fatti per ampliare gli spazi a disposizione per accogliere i senza fissa dimora, resta ancora tanto da fare. Come detto sopra, sono 80 infatti le persone che vivono all’addiaccio. Tra loro, il 40 per cento attende l’esito della richiesta di protezione internazionale. Per offrire risposta a quest’emergenza, da settimane si parla di adibire una parte della Residenza Fersina all’accoglienza dei senza fissa dimora.
“Quest’anno – ricordano i gestori del Punto d’Incontro nel comunicato diffuso per fare un bilancio di questo difficile anno – ci hanno lasciati gli amici e i sostenitori Piergiorgio Cattani, Giorgio Butterini e don Sergio Pighi. Si aggiungono nel 2020 alla lista delle persone senza dimora che abbiamo visto morire negli anni a causa della dura vita di strada: Khalid, Tobi e Oma“.
Alle 17.30 di oggi, l’Assemblea Antirazzista di Trento scende in Piazza Duomo per sensibilizzare la popolazione e le istituzioni. “L’emergenza non è l’inverno, ma la mancanza di una casa. Le persone non sono ombre”, questo il titolo della manifestazione. “Ogni anno si parla di ’emergenza inverno’ – lamenta l’Assemblea Antirazzista – come se l’inverno non venisse tutti gli anni”.
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