Coniugare la buona cucina con i valori dell’inclusione. Un’idea semplice e rivoluzionaria promossa dalla cooperativa sociale “Le Rais” (Le Radici) che attiva una campagna di raccolta fondi per aprire a Cavalese un ristorante “diverso”. Il progetto è quasi pronto. Ci sono i dipendenti, la struttura è affittata (il ristorante dell’albergo Stella di Cavalese), le attività educative e di accompagnamento al lavoro già iniziate.
C’è bisogno di rinnovare i locali, tinteggiare, acquistare lavastoviglie e arredi. I promotori puntano anche a cambiare i tavoli con quelli realizzati utilizzando il legno schiantato da Vaia. Per trovare le risorse è stata lanciata una campagna di raccolta fondi: l’obiettivo è quello di raggiungere i venti mila euro entro fine gennaio, per poi aprire il ristorante e l’albergo non appena le norme anti Covid verranno un po’ allentate. Il 40% del personale apparterrà a categorie fragili (ragazzi con autismo, ritardi cognitivi o difficoltà relazionali) e altri otto giovani con fragilità sociale o con disabilità saranno inseriti negli interventi educativi di contesto o nei percorsi lavorativi e si occuperanno di attività correlate al ristorante. Il progetto vuole essere sostenibile sotto ogni punto di vista: ecco perché verranno utilizzati prodotti in prevalenza biologici, solidali o sociali e provenienti da una filiera corta.
Ora si attende la solidarietà di tutti. “Darci una mano – ha spiegato Federico Comini, presidente della cooperativa – significa finanziare un ecosistema sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Crediamo nel piacere della buona tavola dove è possibile coniugare le diversità alle nostre proposte culinarie, offrendo un’esperienza dal sapore unico, ricco per il palato e per il cuore. Un grazie particolare desideriamo indirizzarlo allo chef stellato Alessandro Gilmozzi per l’organizzazione di una cena gourmet e all’attore Alessandro Arici per l’organizzazione di una cena teatralizzata. Entrambi hanno messo a disposizione la loro collaborazione in maniera gratuita”.
Per aiutare “Le Rais” in questo nuovo progetto si può donare attraverso il sito www.produzionidalbasso.com. “La raccolta fondi – spiega il vice presidente Matteo Dallabona – resterà attiva fino al 31 gennaio 2021 e, lo ricordiamo, l’importo donato sarà interamente deducibile dalle imposte sia per le persone fisiche che per le aziende”. Per tutti gli acquisti “Le Rais” si rivolgerà a cooperative sociali o a imprese locali, in modo che la generosità dei donatori riesca ad alimentare non soltanto un progetto, ma un sistema di imprese sociali della valle, in una sorta di circuito virtuoso. I menu, i segnapiatti e le cornici in legno per le foto, per esempio, arriveranno dalle cooperative sociali “Oltre” e “Laboratorio Sociale”, quindi valorizzeranno la creatività di tanti uomini e donne che stanno compiendo il loro percorso di riscatto e inclusione. Le ceramiche dei sottopiatti saranno realizzate dalla cooperativa sociale La Ragnatela, i tavoli in legno da Fiemme 3000, la pasta da Felicetti, alcuni prodotti alimentari dalla cooperativa Terre Altre e dal circuito Altromercato, nonché le bibite da Comunità Frizzante, il cui motto è “Fare bevande per fare comunità”.
La cooperativa sociale “Le Rais” è nata nel 2018 con l’obiettivo di dare risposte innovative ad alcuni bisogni sociali ed educativi presenti sul territorio delle valli di Fiemme e Fassa. Oltre ad occuparsi di inserimento lavorativo di persone svantaggiate e a svolgere interventi educativi, gestisce due convitti e una casa per ferie a Pozza di Fassa, dove viene promosso un turismo sociale lento. Ad animare l’iniziativa 11 soci (cinque psicologi, cinque educatori e un’amministrativa) con età media di 37 anni.
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