I Medici scrivono alla Giunta: ecco le proposte anti-Covid

Torna a farsi sentire l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trento, che con una lettera aperta indirizzata al presidente della Giunta provinciale Fugatti e all’assessora alla salute Segnana, interviene nel dibattito pubblico sulla pandemia per suggerire alle istituzioni l’adozione di misure urgenti rivolte ad evitare il peggioramento della situazione sanitaria e il collasso il sistema sanitario provinciale, già pesantemente provato.

“La situazione, che stiamo vivendo in queste ultime settimane, è molto preoccupante, i dati sono impietosi anche se ormai, dopo giorni e giorni di annunci, c’è il rischio della routine o dell’assuefazione”, premette la missiva, evidenziando i dati della pandemia sul nostro territorio: “Il numero importante dei casi positivi per 100.000 abitanti, la saturazione dei posti letto in area medica e nei reparti di terapia intensiva ci danno valori che vanno oltre le soglie critiche indicate dal Ministero. Se si fa un’analisi attenta con le altre regioni italiane, per la maggior parte con una popolazione di gran lunga più numerosa, si scopre che il Trentino è in Italia fra le aree a maggior sofferenza. Il numero dei decessi – ed è l’aspetto più grave – è costantemente elevato e determina per il Trentino danni sociali ed economici che è difficile quantificare”.

Tante le situazioni di criticità, per cui l’Ordine propone una serie di interventi, a partire da una periodica sorveglianza su tutto il personale sanitario, misura che, per l’Ordine, “oltre a dimostrare attenzione e rispetto verso professionisti che non meritano di vedere deluse le loro giuste aspettative, contribuisce senza dubbio a porre un freno alla diffusione del virus, garantendo le persone più fragili che il sanitario ha in cura, ad assicurare l’equità di trattamento per tutti gli altri malati no Covid e a proseguire gli screening di prevenzione.

Il secondo punto riguarda invece l’attuazione di una comunicazione chiara verso i cittadini, volta a “ribadire costantemente l’importanza della prevenzione e del corretto comportamento individuale e sociale” e facendo sentire la “vicinanza delle istituzioni alla popolazione, offrendo una informazione rapida ed esaustiva a chi ha dubbi e sintomi, a chi è relegato in isolamento, a chi, superata la crisi, deve affrontare la convalescenza. Vi è anche l’aspetto controverso sulla poca trasparenza dei dati relativi al contagio, che ci auguriamo venga preso in seria considerazione e risolto”.

Rispetto all’apertura delle scuole, l’Ordine chiede un’adeguata programmazione, “garantendo il rispetto della distanza interindividuale sui mezzi di trasporto e favorendo l’inizio ad orari differenziati delle lezioni”, mentre per contenere il contagio, ribadisce l’invito a identificare sul territorio strutture (i cosiddetti COVID hotel) idonee all‘ isolamento di positivi asintomatici o paucisintomatici, che non avendo la possibilità di isolamento al proprio domicilio possono contribuire al perdurare della diffusione del contagio.

Infine i Medici rivolgono un’attenzione particolare al tema della morte in solitudine. “È disumano condannare un nostro simile a morire da solo. Se questo poteva essere ammesso all’inizio della pandemia, ora non deve più essere tollerato e le istituzioni devono adoperarsi con tutte le forze, per garantire la presenza di un familiare nel momento della sofferenza e della morte, in modo da mitigare – per quanto si possa – il distacco e rendere dignità all’uomo. Molte di queste considerazioni erano già state fatte ma non ci stancheremo mai di riaffermarle, perché per un medico ogni vita salvata è la più importante”, conclude la lettera aperta: “La speranza nei vaccini è certamente un’ancora di salvezza a cui attaccarci, ma ci vorrà ancora del tempo prima di pensare di aver vinto la guerra. Ed è per questo che è necessario combattere ogni giorno per vincere le piccole battaglie”.

 

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