Due eventi per ricordare Davide Zordan, cinque anni dopo

A cinque anni dalla scomparsa di Davide Zordan, teologo cattolico e appassionato cinefilo, per sei anni presidente di Religion Today, una serata interdisciplinare in diretta online ne onora la memoria gettando uno sguardo sul cinema più recente, in continuità con il suo impegno di studioso e critico ‘militante’, convinto che attraverso i film si offrano occasioni per inquadrare le ansie, i bisogni e le speranze del tempo presente, come anche “opportunità concrete per la trasformazione della nostra vita, del nostro modo di agire, di guardare noi stessi e gli altri, di immaginarci il Dio in cui crediamo”.

Si intitola “Disordine. Ciò che i film sanno di noi” l’evento organizzato dall’Area Cultura della Diocesi di Trento in collaborazione con il Centro per le scienze religiose della Fondazione Bruno Kessler e con Religion Today Film Festival, in programma martedì 15 dicembre, alle ore 20.30, live sul canale Youtube PastoraleCulturaTn.

La diretta, che vedrà in dialogo il teologo Leonardo Paris, il filosofo Paolo Costa e la storica delle arti visive Katia Malatesta, si svolgerà all’indomani della Davide Zordan Lecture, l’appuntamento annuale a cura di FBK-Isr, quest’anno affidato a Shawn Copeland (lunedì 14 dicembre, ore 17.30, sul canale YouTube di FBK); la domanda provocatoria anticipata dalla teologa afroamericana – “Siamo abbastanza civilizzati per sostenere una civiltà?” – darà lo spunto per affrontare il tema della tensione tra ordine e disordine, che percorre, con ovvie analogie rispetto ai fermenti dell’attualità, i film più visti in Italia nella stagione 2019-2020.

“Ciò che i film sanno di noi” era del resto il titolo programmatico dello scritto sul cinema, la teologia e gli studi culturali sulla religione pubblicato da Zordan su “Studia Patavina” (2014). Da “Il re leone” a “Joker”, da “Parasite” a “Tolo Tolo”, una carrellata tra i blockbuster e i titoli più premiati dell’ultimo biennio metterà a fuoco la dialettica tra la necessità di racconto come organismo razionale e sensato, dove fatti e sentimenti si rispecchiano in un perfetto rapporto di causa-effetto, e l’impatto di una realtà che si è fatta sempre più problematica e sfuggente, trasposta in forme altrettanto contraddittorie, visionarie, digressive, fino all’esplosione incontenibile del caos non come patologia ma come cifra del nostro presente.

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