“Ci vorrebbe un Paolo Rossi della politica o dell’economia…”

Paolo Rossi e la sua maglia numero 20 sono stati ricordati al Festival dello Sport

In occasione della sua prematura scomparsa a causa di un male che lo ha portato via a soli 64 anni, ci uniamo al coro dei ricordi legati a Paolo Rossi, eroe del Mondiale di calcio 1982, attraverso uno stralcio dell’editoriale uscito il 18 luglio 1982 su Vita Trentina, a firma dell’allora direttore don Vittorio Cristelli.

 

Campioni del mondo

Così siamo campioni del mondo… di calcio. Qualcuno aggiunge subito che siamo campioni del mondo anche di parecchie altre cose, piuttosto negative. Pare però che, per quanto riguarda queste ultime, non abbiamo proprio vinto la finalissima e siamo ancora in semifinale, vale a dire in compagnia di altre Nazioni.

Sarebbe auspicabile che quanto avvenuto in Spagna con il Mundial accadesse anche in altri campi: la governabilità, l’economia, la moralità pubblica, l’occupazione e cioè che gli italiani si scoprissero improvvisamente capaci di superare, uno dopo l’altro, gli ostacoli per arrivare al traguardo delle soluzioni, magari a dispetto dei profeti di mal augurio e delle Cassandre che non riescono a parlare e a scrivere se non di disgrazie. Qualcuno potrebbe aggiungere che ci vorrebbe un Paolo Rossi della politica o dell’economia che ci riporti a galla con alcuni fortunati e indovinati gol nazionali e internazionali. E qui non sono d’accordo, perché come nel calcio è stato il lavoro di squadra che ha avuto ragione della sfiducia generale e della forza degli avversari, anche la vita del Paese ha bisogno di un insieme democratico nel quale ognuno si sottoponga al forcing della ripresa, mettendo in conto e accettando i sacrifici che questa comporta.

 

 

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