La Marcialonga si farà, anche in versione ridotta. Dopo aver superato i vincoli dettati dai cambiamenti climatici la Granfondo di Fiemme e Fassa si confronta con la pandemia in atto. Nonostante l’incertezza e la continua evoluzione delle regole gli organizzatori scommettono sulla partenza dalla piana di Moena. I cannoni hanno iniziato a “sparare” e cumuli di neve si intravedono già viaggiando tra i paesi toccati dal tracciato della gara. Per ora sono motivo di divertimento per i bimbi, ma se la neve promessa dal cielo arriverà, gli organizzatori inizieranno a fare sul serio.
Purtroppo i grandi assenti saranno gli stranieri, quelli che hanno fatto la fortuna della gara che si snoda tra Fiemme e Fassa. I tour operator Maxpulse e Pwt che incanalavano migliaia di fondisti dal profondo nord nella valli dell’Avisio non ci saranno.
Se tutto andrà bene parteciperanno i veri appassionati insieme a un manipolo internazionale di uomini da classifica. Le spese purtroppo non saranno proporzionali al numero di partecipanti. Il costo dell’innevamento (sono settanta i chilometri di pista da ricoprire) è fisso e si aggira sui quattrocento mila euro: un investimento ineludibile se si vuole fare la Marcialonga.
Grazie al contributo delle amministrazioni comunali si può superare il 2021, ma se la crisi avesse una coda anche nel 2022 la faccenda si farà seria.
Dal punto di vista della sicurezza la Marcialonga non comporta ostacoli insormontabili. Gli sci lunghi e stretti obbligano già al distanziamento.
Sarà compito dei responsabili diluire la partenza dalla piana di Moena. Difficile pensare a una gara di settanta chilometri a porte chiuse quindi andrà mortificato il tradizionale tifo che da tradizione colora il bordo pista e limitati gli assembramenti alla partenza come all’arrivo. L’ultima parola però l’avrà il difficile accordo Stato – Regioni che dovrà fissare le regole in base alla pandemia.
“L’esperienza della Marcialonga Running organizzata nel mese di settembre – spiega l’amministratore delegato Davide Stoffie – è stata per noi fondamentale. Ora siamo in grado di superare i vincoli che saranno imposti. La partenza sarà una vera gara a cronometro. I concorrenti si presenteranno alla partenza all’ora stabilita evitando assembramenti. Ci stiamo organizzando – sottolinea ancora Stoffie per una diversa distribuzione dei pacchi gara e potenziando, con Trentino Trasporti, il sistema di navette per muovere i concorrenti sul tracciato di gara. La parola d’ordine è flessibilità: essere pronti a portare tutte le modifiche necessarie per adeguarci alle regole che di volta in volta saranno emanate”, conclude l’amministratore delegato Davide Stoffie.
Andranno, infatti, riprogrammati tutti gli eventi di contorno come la Marcialonga Story, la Marcialonga Stars e la Mini Marcialonga. Una vera corsa a ostacoli per gli organizzatori.
Ma non c’è solo la Granfondo di Fiemme e Fassa, l’inverno prevede anche appuntamenti di Coppa del Mondo. L’8, il 9 e il 10 gennaio è in programma la finale del Tour de Ski con la classica ascesa finale all’Alpe del Cermis. Mentre per il fine settimana successivo va in scena la combinata nordica con prova di salto ai trampolini di Stalimen (Predazzo) e fondo allo stadio di Lago di Tesero. Qui la soluzione è più facile: gare a porte chiuse e immagini inviate dai principali media ai milioni di telespettatori.
“Si vive sospesi”, affermano gli operatori turistici delle valli di Fiemme e Fassa che guardano sconsolati i terminali dove le poche prenotazioni registrate si riducono di giorno in giorno. Ma la speranza di ripartire è forte.
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