Sono Elisa Facen e Matteo Gianesello i due vincitori delle borse di dottorato finanziate dalla Fondazione Pezcoller nell’ambito del Programma di Scienze Biomolecolari del Dipartimento Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento per approfondire cause, meccanismi e terapie relative ai tumori.
I due dottorandi sono riusciti a imporsi nella selezione per l’ammissione al dottorato per cui sono arrivate ben 117 domande, ed ora si dedicheranno alla ricerca sul cancro scegliendo uno ciascuno tra i sei progetti di ricerca proposti e coordinati da docenti del Dipartimento CIBIO. Elisa Facen ha optato per un progetto sul tumore maligno delle guaine nervose periferiche (MPNST) nel laboratorio Genomic Screening, diretto da Alessandro Provenzani. Matteo Gianesello ha scelto invece un progetto sul medulloblastoma, il più̀ comune tumore pediatrico al cervello e lavorerà nell’Armenise-Harvard Laboratory of Brain Disorders and Cancer, diretto da Luca Tiberi.
I due neodottorandi sono stati accolti oggi dal rettore Paolo Collini in Rettorato per un benvenuto e per la consegna formale della borsa di ricerca da parte del presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni, e del presidente del Fondo comune delle Casse rurali trentine, Silvio Mucchi.
Il finanziamento delle due borse di dottorato per l’anno accademico 2020/2021 è stato reso possibile grazie alla convenzione firmata lo scorso luglio tra l’Ateneo e la Fondazione Pezcoller e all’importante contributo (75mila euro) del Fondo comune delle Casse rurali trentine. La Fondazione Pezcoller è da sempre coinvolta in diverse attività a supporto della ricerca contro il cancro: il premio internazionale a un ricercatore di fama internazionale in collaborazione con l’Associazione americana per la ricerca sul cancro, il premio al giovane ricercatore europeo in collaborazione con l’Associazione europea per la ricerca sul cancro, il Simposio annuale Pezcoller e le borse di studio in collaborazione con la Società italiana cancerologia. L’obiettivo dell’intesa con l’Università di Trento e con il Fondo comune delle Casse rurali trentine (che rappresenta le Casse rurali trentine, banche da sempre vicine al territorio e alle loro comunità) è dare un contributo per una maggiore ricaduta economica e sociale della ricerca scientifica sul territorio trentino.
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