Colpito dal Covid, Carlo Recla si è spento a ottantadue anni

Carlo Recla (al centro) ideatore di diverse iniziative benefiche, tra cui “Casa Sebastiano”

Una vita nel volontariato spesa per la sua comunità, con grande entusiasmo e intensamente, in molti campi riguardanti il bene comune, e dedicandosi soprattutto al servizio dei diversamente abili.

Avrebbe compiuto 83 anni il 24 novembre, Carlo Recla, spentosi lunedì 16 a Rovereto dove, da una decina di giorni, era ricoverato dopo essere stato colpito dal coronavirus.

La sua scomparsa lascia un grande vuoto nei tanti mondi che lo hanno visto attivo protagonista: dopo aver lavorato come vigile urbano a Bolzano, una volta in pensione, infatti, Recla si è buttato a capofitto nel volontariato e nel cercare di dare la sua impronta allo sviluppo culturale della “sua” Ronzone.

A partire dalla raccolta fondi, indetta in collaborazione con l’amministrazione comunale, per far restaurare i segni del sacro esistenti nel comune, le edicole e i capitelli, in modo particolare quella dedicata alla Madonna di Lourdes posta vicino alla vecchia chiesa.

Per molti anni è stato presidente e fondatore dell’Unione Sportiva di Ronzone, nata alla fine degli anni ’70, con la quale ha organizzato molti tornei per diversamente abili: hockey su ghiaccio e ping pong, ma in particolare nella disciplina Sledge Ice Hockey, l’hockey paralimpico, organizzando ed ospitando in Alta Valle, al palaghiaccio di Fondo, raduni e stage di formazioni giovanili e blasonate, tra cui anche la nazionale azzurra. Un impegno che “ha dato l’opportunità a centinaia di atleti disabili di praticare le più svariate attività sportive”, come sottolineato all’interno di una lettera di condoglianze inviata dal Comitato Italiano Paralimpico ai familiari. Con la bocciofila Carlo ha organizzato molti tornei per raccolte fondi, con incontri che si svolgevano nella Conca di Amblar, a Laives, a Bolzano e a Merano; ne avevano beneficiato prima l’UNICEF e poi “Casa Sebastiano” di Coredo. Recla aveva inoltre fondato l’associazione SportInsieme.

Oltre all’impegno di organizzare le attività svolte a scopo benefico, era importante per lui anche farle conoscere, con puntuali articoli sulla stampa locale. Le buste con i francobolli, negli ultimi anni, erano state rimpiazzate dalle mail, ma i suoi resoconti restavano appassionati e coinvolgenti, sempre accompagnati da una o più immagini. Carlo è stato corrispondente per anni del nostro settimanale, ma la sua firma si poteva leggere anche su Nos Magazine, Adige e Trentino.

Con la sorella Luciana, collezionista di documenti e di cartoline storiche, allestiva interessanti mostre ai Musei di Ronzone, riscuotendo un notevole successo. È il caso della mostra della collezione delle figurine Liebig e quella delle copertine della Domenica del Corriere oltre ai francobolli della collezione.

Particolarmente apprezzata anche tutta l’ala del museo dedicata alla vita contadina di un tempo. Aveva ricostruito nei minimi particolari un’aula scolastica degli anni Cinquanta.

Ai familiari le più sentite condoglianze da tutta la redazione di Vita Trentina.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina