Bocca Caset, undicimila uccelli inanellati sulla rotta “italo-ispanica”

Gli operatori del Muse che ammainano le reti dopo circa tre mesi di monitoraggio

Oltre ottanta giorni di lavoro, quasi sempre 7 giorni su 7 e per 24 ore al giorno, hanno permesso alla Sezione di Zoologia dei Vertebrati del MUSE di inanellare circa undici mila uccelli nella stazione di Bocca Caset, in Val di Ledro.

Le specie individuate sono state 62 con protagonista il lucherino che da solo ha contribuito a più della metà delle catture, salvando un autunno segnato dal transito limitato di altre specie, come merli, tordi e fringuelli. Meno numerosi anche i consueti migratori come pettirossi, fringuelli, balie nere e regoli.

Numerosi gli esemplari finiti nelle reti, già inanellati sia in Italia sia all’estero. Significativa anche la comunicazione di una passera scopaiola inanellata a Caset nell’ottobre 2016 e ricatturata nel settembre di quest’anno in Lituania. Provenienze che confermano l’origine geografica dei migratori che passano per Bocca Caset, lungo quella che gli studiosi chiamano “rotta italo-ispanica”.

Ad interrompere la quotidianità del lavoro è giunta anche qualche cattura inaspettata: vecchie conoscenze della Stazione, come la civetta capogrosso inanellata nel 2012 o lo sparviere del 2015, e rare catture di alcune specie come il pettazzurro e l’usignolo, o quella del gufo di palude, primo esemplare per la quasi trentennale storia della stazione.

Il primo esemplare di gufo di palude inanellato nella stazione di Bocca Caset

La stagione 2020, anche grazie alle misure di sicurezza introdotte, ha richiamato anche numerosi visitatori. “In una stagione comunque segnata dalle restrizioni, le persone che nei mesi di attività hanno raggiunto la stazione sono state numerosissime: adulti e bambini, escursionisti curiosi e di passaggio, abitanti della valle divenuti ormai visitatori affezionati. Ancora una volta, Bocca Caset – conclude lo staff del MUSE, ammainando le reti e dando appuntamento al prossimo anno – ha confermato la sua unicità quale luogo per la migrazione: un punto privilegiato in cui studiarla, osservarla e farla conoscere”.

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