Chi l’ha conosciuta ne conserverà per sempre un bellissimo ricordo. Perché la “maestra Paolina” – come tutti la chiamavano non soltanto nella sua Dro ma in tutto il Basso Sarca – era una di quelle figure che sapevano fare gruppo e trasmettevano un senso di ammirazione e rispetto.

Paolina Leoni aveva festeggiato i cent’anni quest’estate, in agosto, ma l’autunno se l’è portata via. Il segno che lascia nella comunità è ben testimoniato dal ricordo che ne fa Graziano Riccadonna, delegato di zona dei Cavalieri della Repubblica, visto che Paolina aveva ricevuto la prestigiosa onorificenza giusto dieci anni fa.

“La scomparsa della maestra Paolina Leoni segna un’epoca, quella delle coraggiose aperture al futuro, unite allo straordinario amore per il passato”, scrive Riccadonna. Significativa anche la motivazione alla nomina di Cavaliare: “Iniziò nel 1941 la sua attività di insegnamento nelle scuole elementari inizialmente presso sedi scolastiche considerate disagiate in piccole frazioni di montagna. Per la sue doti e capacità le vennero affidati incarichi diversificati e di responsabilità e dopo 44 anni di ininterrotto servizio e di impegno professionale intensamente vissuto e largamente apprezzato dai suoi alunni e dalle famiglie, è andata in pensione dedicandosi al volontariato…”.

Un riconoscimento meritato per il suo impegno appassionato e largamente apprezzato a favore della comunità locale, tanto da farla chiamare ‘la maestra’ per antonomasia della comunità.
“Personaggio tutto d’un pezzo, la ‘Maestra della comunità’ perché sempre ha tenuto nel massimo rispetto i valori della sua comunità aggiunge Riccadonna – ha mostrato un eccezionale spirito di intraprendenza e un eccezionale impegno a favore non solo della scuola ma dell’intera comunità droata. Importante la collaborazione con gli ‘Amici dell’Oratorio’, circolo da lei stessa fondato nel 1974 e del quale è stata presidente fino al 2014. In tutte le iniziative culturali la Maestra è sempre stata presente, fino all’ultima, il progetto ‘Memoria 2.0’ del comitato ‘Pro Chiesa S.Antonio'”.

Tutti i droati hanno ancora vivissimo il ricordo della “loro” maestra, una maestra di vita, oltre che di sillabario o di abbecedario, come si usava dire allora nelle scuole italiane.