Le nuvole in cielo si rincorrono, lasciando scarsi squarci di un tenue sole. La quiete prima della tempesta. Ecco come riassumere questo lunedì nuvoloso e silenzioso. Il Giro d’Italia ha da poco terminato anche la seconda settimana di corsa.
Subito saltano all’occhio i grossi distacchi in classifica generale di coloro i quali erano venuti al Giro per dominarlo: Jacob Fuglsang e Vincenzo Nibali. Il danese, prima di combattere contro i suoi diretti avversari, ha dovuto combattere con un’imperante sfortuna, tra incidenti meccanici e forature, si è ritrovato ad arrancare, inseguire ed infine arrendersi allo strapotere di squadre ben più attrezzate della sua. Il corridore dell’Astana naufraga perciò a 5′ dalla maglia rosa e questo giorno di riposo è arrivato come manna dal cielo per ricalibrare le forze e soprattutto la testa. Pensare che possa rientrare nella caccia al titolo della generale è pura utopia, ma non è da scartare l’ipotesi di una sua rincorsa al podio, o almeno a un buon piazzamento. Sicuramente non è questo il modo in cui Fuglsang si sarebbe aspetto di arrivare all’infernale terza settimana. L’italiano, invece, ha visto giorno dopo giorno la sua squadra disfarsi e sotto i propri occhi compagni staccarsi, o perfino ritirarsi (Pieter Weening, Giulio Ciccone e Gianluca Brambilla). Il cammino di Nibali in questo Giro d’Italia è stato perennemente in salita, e come al solito ha diviso i tifosi. Chi lo condanna e lo giudica troppo vecchio, praticamente in fase di declino, chi invece crede ancora in una sua rinascita durante la terza settimana. Dopo le prime 15 tappe però rimangono inconfutabili i 3′ 29″ di distacco accumulati. Il margine di recupero c’è ancora, ma sempre di impresa si tratta. I punti a sfavore del siciliano sono una veneranda età di 35 anni (contro i 22 anni di Almeida) e per l’appunto la mancanza di una squadra che lo supporti e che faccia ritmo (si è trovato spesso a tanti km dal traguardo solo mentre gli avversari avevano a supporto dei compagni di squadra). I punti a suo favore, invece, sono l’esperienza dovuta ai 15 anni di professionismo sul groppone e gli oltre nove podi ai grandi giri. Il siciliano, inoltre, solitamente brilla nella terza settimana e la salita a Piancavallo potrebbe essere stata gestita con arguzia e lungimiranza, viste le fatiche che attenderanno i corridori nei prossimi giorni.
La terza, infernale settimana della corsa rosa si aprirà martedì con una tappa molto mossa tra Udine e San Daniele del Friuli, dove potrebbero essere le fughe a farla da padrone. Mercoledì 21 ottobre, invece, il Giro approda in Trentino con una tappa da capogiro e oltre 4000 m di dislivello, su un percorso di 200 km. Non è da meno la frazione di giovedì, con lo Stelvio vero protagonista della lotta per il primato della generale. Venerdì spazio invece per l’ultimo acuto dei velocisti (sempre gli sia rimasta della benzina in corpo) e Sabato per un vero e proprio stillicidio a pedali: Colle dell’Agnello, Col d’Izoard, Montgenevre e Sestriere.
Le nuvole in cielo continuano a rincorrersi e questa calma prima della tempesta sembra ormai scorrere via veloce, domani è già giorno di gara, è già giorno di lotta per la maglia rosa!
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