Sarà inaugurata domani, lunedì 12 ottobre, presso lo spazio FoyEr di via Galilei a Trento la mostra “Fil Rouge“, che attraverso una serie di stampe digitali si propone di descrivere il tema della violenza di genere e in particolare quello della violenza inconsapevole.
Diverse le sensibilità e le riflessioni messe in campo per descrivere questo difficile argomento dagli artisti partecipanti al progetto, ideato dall’Associazione di promozione sociale Dismisura e sostenuto dall’UMSE Sviluppo rete dei servizi-Pari opportunità e inclusione di Trento e dalla Fondazione Caritro.
Trenta le opere selezionate da un’attenta giuria artistica, che ha valutato il lavoro 80 illustratori e graphic designers chiamati a tradurre in opere digitali le sofferenze di chi subisce violenza, per lo più donne. Le opere digitali, stampate su carta di pregio fine art, si intrecciano nell’esposizione con alcuni testi letterari e le citazioni che le affiancano, in forma quasi di didascalie. Si spiega così il significato di “Fil Rouge”: perché al termine della mostra, uscendo dallo Spazio FoyEr, il visitatore si trova a ricostruire la narrazione, per ritrovare quel filo rosso che inconsciamente unisce piccole azioni quotidiane dove può annidarsi la violenza. Una violenza che si può subire oppure infliggere, “ma è nel silenzio, così come nell’indifferenza, che si insinua con maggior forza” scrive Emilia Bonomi, responsabile del progetto.
Gli artisti in mostra: Davide Baroni, Paolo Beghini, Sylvie Bello, Elisabetta Benfatto, Isabella Bersellini, Davide Bonazzi, Federica Bordoni, Mirko Camia, Johnny Cobalto, Fabio Consoli, Alessandra De Cristofaro, Andrea De Santis, Chiara Fedele, Chiara Ghigliazza, Joey Guidone, Elisa Macellari, Carla Manea, Marina Marcolin, Mauro Mazzara, Michela Nanut, Giulia Neri, Giulia Orecchia, Giulia Pastorino, Giordano Poloni, Francesco Poroli, Irene Rinaldi, Guido Scarabottolo, Elisa Seitzinger, Luisa Tosetto, Ilaria Urbinati.
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