Narra la leggenda che re Gugliemo I, addormentatosi sotto un carrubo, vide in sogno la Madonna. Il re seguendo le indicazioni della Vergine trovò un tesoro con il quale eresse la cattedrale di Santa Maria Nuova. Chiesa sublime con i suoi 6000 m quadrati di 130 mosaici che hanno reso Monreale famosa in tutto il mondo. Città multietnica e nota già in epoca medievale, rinomata anche per il mandarino tardivo che dona il nome di Conca d’Oro alla piana estesa fino alla città di Palermo.

E chissà se Filippo Ganna abbia sognato questa maglia rosa, o se qualcuno gli sia apparso in sogno a guidare questa trionfale discesa fino al capoluogo siciliano. Chissà cosa sognerà da oggi in poi. L’immaginazione si sa non ha limiti, come l’orizzonte di questo mare siciliano e di questo tanto atteso Giro d’Italia. La prima tappa  si è conclusa con un trionfo azzurro, in cui il neo campione del mondo a cronometro svetta su tutti gli avversari.

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Proverbio noto a Thomas che sorride nella lotta tra i big della generale perché stacca di 30” Simon Yates e di 1’06” Vincenzo Nibali. Proverbio sconosciuto, invece, per Miguel Angel Lopez, che se al Tour aveva fatto uno scivolone nella prima tappa, qui al Giro cade contro le barriere ad una velocità considerevole terminando ancor prima di cominciare questa prima tappa a cronometro.

Allora complimenti a Filippo Ganna, buona guarigione a Miguel Angel Lopez, ma soprattutto bentornato Giro d’Italia!