Va dritto al punto il titolo del ventitreesimo Religion Today Film Festival, in programma dal 23 al 30 settembre prossimi: “Earth I Care, Custodi della Terra”, assieme ai ghiacci in scioglimento della significativa immagine della locandina di quest’anno, non lasciano spazio ad interpretazioni rispetto ad un’edizione incentrata sui temi ambientali.
Un focus aperto già durante l’evento di anteprima, al Muse di Trento, quando a margine della conferenza stampa di presentazione è stato proiettato “Il Vegetale”, l’ultimo film di Gennaro Nunziante, premiato durante la serata dalla commissione scientifica del Festival con il riconoscimento speciale “La bellezza del teatro”.
“Il forte richiamo che abbiamo sentito quest’anno è stato quello di parlare dell’ambiente, della nostra Terra, che giorno dopo giorno vediamo sempre più in pericolo, come dimostrato anche dall’emergenza sanitaria”, ha spiegato il direttore artistico Andrea Morghen: “Seguendo l’esempio di Greta Thumberg, dei giovani in piazza a protestare e leggendo le parole di papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’, è nata spontaneamente dallo staff l’idea di parlare delle nostre responsabilità in quanto custodi della Terra”.
Saranno ben 84 i film in gara, provenienti da 44 paesi diversi e selezionati tra più di 1600, per un’edizione dal ricco programma di proiezioni, tra il cinema Modena e il Teatro San Marco, ma anche di eventi, incontri e presentazioni di libri, dall’apertura con la preghiera interconfessionale alla Campana dei Caduti di Rovereto fino alla premiazione finale a Madonna di Campiglio. Nel mezzo l’incontro tra il Religion Today e la Settimana dell’Accoglienza, sul ponte di Via dei Mille a Trento, e una giornata dedicata interamente al Creato, immersi nella natura del Primiero, in collaborazione con il Centro Missionario Diocesano.
A valutare le pellicole in concorso anche quest’anno una giuria decisamente internazionale, composta dalla regista e documentarista russa Galina Evtushenko, dall’egiziano Awad Sherif, poi Feride Funda G-Gencaslan, presidente del “Sufi Centre Rabbaniyya in Germania, Iwo Bender, direttore regionale per l’Europa centrale ed orientale di EWTN Tv, e dal giornalista e critico cinematografico Oscar Iarussi.
Come per ogni evento pubblico, grande attenzione è stata rivolta al tema della sicurezza sanitaria e molti dei contenuti del Religion Today 2020 andranno anche online, tra dirette streaming con le proiezioni dei film e discussioni live con gli ospiti del Festival. “Siamo fortunati perché potremo fare il Festival dal vivo, seguendo le disposizioni e prenotandosi in anticipo per i posti a teatro. Crediamo che il cinema debba tornare nelle sale, come luogo di dialogo e incontro”, puntualizza ancora Morghen, con una convinzione che vuole essere un auspicio, per un Festival che come ogni anno si fa portavoce del confronto, tra religioni e culture.
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