Obiettivo centrato per la campagna Rifugio Cardioprotetto, promossa dal Tavolo Trentino della Montagna, che ha garantito l’acquisto di 22 defibrillatori da destinare ad altrettanti rifugi, ai quali se ne aggiungono altri 6 donati dal Rotary club Trento.
Un progetto che può salvare vite umane, nato dalla riflessione di Massimo Dorigoni e dal suo libro “Montagne senza vetta“, che racconta la sua esperienza di necessità di intervento in montagna che ha interessato il padre, in seguito operato più volte al cuore. Stampato dall’Accademia della Montagna, il libro è stato presentato con una serie di incontri nei rifugi e nelle valli, raccogliendo i proventi delle vendite e diffondendo i valori della tutela della salute, delle buone abitudini da seguire, oltre che l’immagine di una montagna che può essere vissuta in sicurezza.
Grazie all’impegno concreto del Tavolo Trentino della Montagna, composto da Accademia della Montagna, Soccorso alpino, Collegio delle guide alpine, Associazione Gestori rifugi del Trentino, Collegio Maestri di sci e Sat, oggi sono 28 i rifugi ai quali è stato consegnato un defibrillatore, scelti applicando i criteri di maggior frequentazione, lontananza da un luogo di soccorso, distanza da altri rifugi e copertura territoriale.
Ai gestori coinvolti è stato chiesto di partecipare ad un corso di primo soccorso e utilizzo del defibrillatore che lo stesso Tavolo della Montagna organizza e, attraverso un protocollo, di impegnarsi alla manutenzione dell’apparecchio e agli aggiornamenti personali.
Questi i rifugi “Cardioprotetti” ad oggi: Ai Caduti dell’Adamello, Alimonta, Altissimo Damiano Chiesa, Antermoia, Boè Pordoi, Capanna Piz Fassa, Carè Alto Dante Ongari, Cima d’Asta Ottone Brentari, Contrin, 12 Apostoli, Maddalene, Malga Kraun, Mandrone Città di Trento, Passo Principe, Potz Mauer, Casarota, Roda di Vael, Rosetta G.Pedrotti, Sandro Pertini, Segantini Val d’Amola, Sette Selle Stivo , Prospero Marchetti, Torre di Pisa , Tosa T.Pedrotti, Treviso, Tuckett, Vajolet, e Vallaccia
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