Cade domani martedì 1 settembre, l’anniversario della morte, avvenuta nel 2017, del grande alpinista roveretano Armando Aste, celebrato durante l’edizione del Trento Film Festival in corso in questi giorni con la prima mondiale de “Il cercatore di infinito“, il documentario a lui dedicato di Federico Massa e Andrea Azzetti.

“Un sentito ritratto, attraverso i luoghi che hanno formato l’uomo e l’alpinista, seguendo la sua riflessione sui valori della montagna e sui nostri limiti”, così i registi descrivono l’opera, proiettata per la prima volta lo scorso 27 agosto alla sede del Mart di Rovereto. Un viaggio che, partendo da Rovereto, dove per anni Aste ha lavorato in fabbrica, e dalle Dolomiti, che l’hanno visto protagonista di numerose scalate, fino ad arrivare all’Africa, per l’inaugurazione di un ospedale realizzato grazie a una sua donazione e a lui dedicato.

“Dio non mi chiederà quante montagne ho conquistato ma cosa ho fatto per gli altri”, diceva il grande rocciatore, dal carattere spigoloso ma dalla straordinaria generosità, umanità, forza e fede, caratteristiche di cui il documentario tenta di scoprire l’origine, aprendosi ad una riflessione più ampia sui valori che ispirano l’alpinismo, sulla condizione dell’uomo e i suoi limiti.