La questione orsi in Trentino finisce sempre più spesso al centro dell’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica nazionale, con polemiche e discussioni che travalicano i confini provinciali.
A maggior ragione dopo l’aggressione subita ad Andalo dal giovane carabiniere, originario del Veneto, e le ultime ordinanze di cattura firmate dal presidente Fugatti, si è inasprito lo scontro tra chi è per l’abbattimento degli animali pericolosi e chi invoca la convivenza pacifica tra uomini e orsi criticando le scelte della Giunta.
Tra queste due posizioni però ha fatto discutere l’opinione espressa sull’odierna edizione del quotidiano Avvenire dallo scrittore Ferdinando Camon, che per reagire all’attacco di un orso ha suggerito una “terza via“.
“Lasciar vivere è sempre meglio che ammazzare. Anche gli animali”, scrive Camon, rispondendo alla maggioranza dell’opinione pubblica che, rispondendo ad un sondaggio di un settimanale ha individuato nell’uccisione dell’orso la maniera migliore per difendersi dai suoi attacchi. “Basta che tu lo renda impotente per mezz’ora. In quella mezz’ora scappi. Poi scappa anche lui”, replica lo scrittore: “Basta che rendiate il nemico cieco per mezz’ora, e siete salvi”.
Ma come e quando agire per mettere fuori combattimento l’animale? Per rispondere alla decisiva questione Camon ricostruisce i fatti di Andalo, basandosi sul racconto del carabiniere, da quando l’orso esce dall’acqua del laghetto al momento in cui gli si para davanti, poi si avvicina e lo annusa. Poi il primo morso alla gamba ed il carabiniere che alza la musica del cellulare per spaventarlo, senza successo, infine l’aggressione vera e propria fino a quando non accorrono i soccorsi.
“Uccidere l’orso mentre mordeva? Si può, per la coscienza comune è un’autodifesa“, riflette Camon: “Eppure, la tesi che l’uomo può difendersi accecando per mezz’ora l’animale trova qui la sua piena conferma. E quando può farlo l’uomo? Quando l’animale lo annusa. In quel momento esatto (…) se l’ uomo ha lo spray accecante in mano può alzarlo e spruzzarlo nelle pupille dell’animale, l’ animale non solo vede tutto buio pesto nero ma si contorce per le convulsioni, gli occhi gli bruciano come tizzoni, gli bruceranno per mezz’ora”.
A quel punto affondare il colpo ed uccidere l’orso, ormai reso innocuo dall’azione di difesa, non è più necessario, ed ognuno può andarsene per la sua strada, conclude Camon: “Lasciar vivere è meglio che ammazzare, e la vita è meglio della morte. La vita di tutti. Anche quella degli animali“.
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