Proseguono le attività estive al Parco delle Braile di Arco e continuiamo a conoscere le associazioni che, insieme ad AnDromeda, lo popolano e gli danno vita.
L’Associazione Prisma opera nell’Alto Garda e Ledro ed è un’associazione di volontariato che si occupa di promuovere il benessere e l’integrazione sociale delle persone disabili e delle loro famiglie. Ci siamo incontrati al Parco con Lorenza e Lino per chiedere loro cosa ne pensano di questo parco e delle attività che anche loro, come associazione, vi stanno svolgendo.
Innanzitutto vorrei chiedere che cos’è, Prisma, per lei?
Prisma – risponde Lorenza Aleotti presidente dell’Associazione – è un bel modo di incontrare altre persone che hanno voglia di fare e collaborare per gli altri. Prisma compie 30 anni e i volontari che vi operano lo fanno perché “ci credono” nell’importanza del coinvolgere in attività diverse le famiglie con disabili. Il nostro obiettivo è quello di coprire quel pezzetto di vita legato al tempo libero dei disabili e delle loro famiglie per stare insieme volentieri e in semplicità proponendo momenti di relazione.
Cosa vuol dire per Prisma la coltivazione dell’orto didattico?
Quando siamo stati contattati da AnDromeda per dell’utilizzo di spazi comuni, come quello dell’orto, l’idea ci è piaciuta subito, spiega Lino Già – volontario – per un’associazione come la nostra è fondamentale imparare cose nuove e anche a lavorare insieme. Sono una decina i volontari coinvolti in questa attività, avevamo già svolto un corso per come organizzare gli orti sociali e questo è stato il modo per mettersi alla prova, aprire l’associazione a nuove attività e opportunità. Si tratta sempre di un’occasione di confronto con associazioni di diverso tipo e noi siamo aperti a qualsiasi “contaminazione positiva” che possa ampliare la proposta per i nostri associati che hanno bisogno di stare con gli altri.
Quali sono i benefici dell’orto?
Soprattutto l’integrazione, prosegue Lino, a volte è difficile perché bisogna adeguarsi alle varie situazioni ma questo è un orto speciale ad un’altezza di circa un metro da terra così è accessibile a tutti. Ogni tanto anche gli altri ortolani si fermano a fare due chiacchiere e questo è un bel segno di integrazione. La stessa terra lavorata da più soggetti e che produce cose buone per le famiglie che se ne occupano, l’idea è davvero molto bella.
Quali sono le vostre speranze per Prisma?
L’Associazione si propone di aiutare le famiglie con disabili nel tempo libero, lontano da quelli che sono i luoghi scolatici, educativi o medici che sono abituati a frequentare. La nostra speranza più grande, conclude Lino, è di riuscire a coinvolgere qualche giovane volontario. Per Prisma spero l’avvicinarsi di più famiglie con bambini disabili, prosegue Lorenza, è sempre più difficile coinvolgerle. In ogni caso nel breve tempo speriamo di poter procedere con le tante belle attività che già stavamo svolgendo prima del Covid, come i sabato pomeriggi insieme, i pranzi comunitari, il coro, i falò con la musica davanti al fuoco.
“E’ sempre un motivo di crescita”, afferma Ginetta Santoni presidente di AnDromeda, “avere a che fare con associazioni che raccolgono ragazzi e ragazze con realtà diverse e che si possa collaborare eliminando le difficoltà e lasciando lo spazio al coinvolgimento”.
“Inclusione è la parola che per me meglio rappresenta l’orto didattico” spiega l’assessora al sociale e all’ambiente del Comune di Arco, Silvia Girelli. Attraverso diversi strumenti e soprattutto con la voglia di fare si superano le barriere e l’orto ne è certamente la prova”.
Le attività al Parco delle Braile non si fermano ad agosto, per le prossime settimane sono previsti: 25/8 Mandala di pasta sale con Martina Zanlucchi; 26/08 ore 18 STAPPA la creatività e ore 20.30 serata sul turismo accessibile con la startup trentina Remoove. (info e prenotazioni a info.associazioneandromeda@gmail.com, 347/3793339).
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