Mentre sono in corso gli accertamenti per verificare le modalità con cui la notte tra domenica 26 e lunedì 27 luglio è avvenuta la fuga dell’orso M49 dal recinto del Casteller, dove si trovava dallo scorso 29 aprile. Lo ha riferito nel tardo pomeriggio di ieri in conferenza stampa il presidente della Provincia autonoma di Trento Fugatti, affiancato dall’assessora all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Zanotelli, dal dirigente del Dipartimento agricoltura, foreste e difesa del suolo, Romano Masè, dal dirigente del Servizio foreste e fauna, Giovanni Giovannini e dal coordinatore del Settore grandi carnivori, Claudio Groff.
Il plantigrado si trova attualmente nella zona più in quota della Marzola, difficilmente accessibile agli escursionisti. La posizione dell’animale viene trasmessa dal radiocollare ogni 10-15 minuti agli agenti del Corpo forestale provinciale, che stanno presidiando la zona. La presenza delle pattuglie è stata potenziata anche a tutela dell’incolumità pubblica; in caso di necessità potranno intervenire anche la squadra emergenze e l’unità cinofila.
È attualmente in vigore l’ordinanza del 28 aprile 2019, che prevede la cattura dell’animale. Solo di fronte ad una situazione di pericolo per l’incolumità pubblica, il personale può ricorrere all’abbattimento dell’esemplare, che non dovrebbe essere rimasto ferito durante la fuga dall’area faunistica.
Fugatti ha ricordato come a partire dal 24 luglio 2019 – pochi giorni dopo la prima fuga del recinto situato a Trento Sud e certificato da Ispra – l’Amministrazione abbia chiesto al Ministero di individuare nuove aree in Italia o all’estero per la captivazione di soggetti pericolosi come M49, ed ha concluso affermando che, “se venisse catturato a breve, il posto sicuro per l’orso in attesa di una nuova soluzione è dentro il Casteller“.
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