Eravamo ancora in lockdown, quando a Mori il GrEst ha iniziato a prendere vita. Pochi convinti della possibilità di realizzare qualcosa hanno pian piano convinto altri, prima gli adulti, poi gli over 18 e infine gli adolescenti. In un momento di totale incertezza per tutti abbiamo messo un punto fermo: le ultime due settimane di giugno il GrEst ci sarebbe stato!
GrEst è un contenitore di attività, per bambini, ragazzi ed adolescenti, diverse secondo i bisogni di ognuno. Ci siamo interrogati con i giovani e gli adulti su quali dovevano essere gli obiettivi principali del GrEst: servizio alle famiglie, collaborazione, coinvolgimento, condivisione, divertimento, attività dal vivo, stare insieme agli altri, creare relazioni… tutto questo si poteva realizzare, certamente utilizzando fantasia e immaginazione.
Così è nato UP GrEst, il nostro #lostrambogrest, un GrEst diverso da tutti come diversa era la situazione che stavamo vivendo.
Contattare adulti, ragazzi e famiglie ed illustrare il progetto è stata la prima fatica che, il 1° maggio, ha visto collegati una ventina di mamme e un centinaio di adolescenti curiosi e volenterosi di mettersi in gioco in questa avventura. Nel frattempo un centinaio di famiglie hanno risposto ad un questionario per capire come si potevano concretizzare le nostre visioni.
Step by step il progetto dai contorni offuscati diventa sempre più chiaro. Organizzati in gruppi di lavoro misti per età è stato realizzato il sito dell’UP GrEst per accogliere tutti i contenuti, il canale Youtube Grest Mori, Radio GrEst per organizzare le dirette, Let’s Dance per i balletti, il gruppo organizzatore dei giochi per le elementari e per le medie, il gruppo Riflessioni che ha lavorato sull’Agenda 2030, il gruppo storia, scenografie e logistica.
Ma come si è svolto questo strambo GrEst? I veri protagonisti sono stati gli animatori, dai 15 ai 17 anni, che hanno animato i bambini nelle loro case attraverso Radio Grest, hanno proposto giochi diffusi, cacce al tesoro, lavoretti manuali e creativi da fare a casa con i materiali e le istruzioni pubblicate sul sito web ma anche recapitate a casa nella GrEstBox, una scatola contenente tutto il necessario per svolgere le attività proposte. La seconda settimana, nei parchi, muniti di mascherine gli animatori hanno proposto giochi a distanza, molto semplici, ma efficaci perché la cosa più importante è stato proprio vedersi e parlarsi, anche se a 2 metri di distanza, dal vivo.
I pomeriggi al parco sono stati la seconda fatica organizzativa, una trentina di adulti si sono resi disponibili per seguire il corso per attività estive della PAT e essere presenti nei pomeriggi per l’ottantina di ragazzi dai 11 ai 17 anni e per la quarantina di bambini dai 6 ai 11 anni. Il comune di Mori ha permesso l’utilizzo dei parchi pubblici delimitando zone ad uso escluso per il tempo necessario.
La disponibilità di molte persone, il protagonismo di giovani ed adolescenti e la passione di alcuni adulti riunioni in associazione NOI hanno reso possibile questa esperienza che quale mese fa sembrava improbabile. Il punto forte è stato il promuovere la relazione, gli animatori sono andati a suonare i campanelli dei bambini per parlare attraverso i citofoni, Radio Grest ha ricevuto tante letterine e messaggi attraverso le chat in un continuo botta e risposta. Un velo di mistero e un pizzico di curiosità hanno arricchito l’esperienza.
Anche la serata finale si è realizzata in sicurezza. L’oratorio è rimasto vuoto, è vero, ma le sue attività e il suo spirito hanno invaso i parchi, le strade e le case di Mori.
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