Le scuole trentine hanno riaperto oggi i loro portoni per gli esami di maturità, finalmente in presenza dopo tre mesi di didattica a distanza. Il vero esame per il mondo della scuola però riguarderà la ripresa delle lezioni in presenza e in totale sicurezza, prevista a settembre, per cui manca ancora un protocollo, denunciano i sindacati.
“La data di oggi è una simbolica ripartenza, un passaggio importante per i ragazzi, ma anche per la scuola tutta sul cui prossimo futuro ci sono ancora molti dubbi e incertezze“, afferma Cinzia Mazzacca, segretaria generale della Flc del Trentino: “Non si sa ancora come si potrà ripartire concretamente a settembre. La giunta provinciale ha rimandato tutto al prossimo assestamento di bilancio, ma da quanto ci pare di capire non si vuole usare questa circostanza eccezionale per ripensare la scuola trentina con investimenti coraggiosi e importanti”.
Servono scelte immediate e risorse, non solo per la ripartenza, ma per ragionare su un nuovo modello di scuola, che metta al centro la qualità dell’insegnamento e l’inclusione coerentemente con la nostra Costituzione, è l’opinione del sindacato. “Per ripartire in totale sicurezza non basta potenziare il personale scolastico e trovare nuovi spazi – aggiunge Mazzacca – E’ lo stesso protocollo sulla sicurezza 6-19 anni, oggi in discussione a livello provinciale, che fa venir meno tutti gli standard sia sul piano della cubatura dei locali, sia per la previsione degli organici del personale. Ma è da tempo che si criticano le così dette “classi pollaio” costituite per ragioni di spesa pubblica; sarebbe venuta l’ora di diminuire l’elevato numero di studenti e ragionare su nuovi ambienti di apprendimento”. L’auspicio è che il Ministero e la Provincia che dovranno programmare i prossimi mesi sappiano ascoltare e accogliere le sollecitazioni che arrivano dal mondo della scuola.
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