Levico e Dro, assieme agli altri 28 club del gruppo “Serie D Salviamoci” hanno deciso: il ricorso alle vie legali annunciato in occasione della ratifica da parte della FIGC dei verdetti proposti dalla Lega Nazionale Dilettanti è ora ufficiale.
La soluzione della LND infatti non permette alle squadre in coda alle classifiche dei gironi di Serie D al momento della sospensione dei campionati di provare a giocarsi la salvezza sul campo. Si decreta così una retrocessione definita “da Covid”, che, nel caso del Levico appare ancora più beffarda, dato che i termali sarebbero salvi se solo il calcio si fosse fermato una settimana prima.
Una decisione che rappresenta un unicum in Europa, alla luce del fatto che laddove si è scelto di non riprendere a giocare in genere sono state bloccate le retrocessioni, e che risulta inaccettabile dalla trentina di società coinvolte.
“A seguito dell’improvvida decisione della F.I.G.C. di ratificare le proposte di retrocessione ad opera della Lega Nazionale Dilettanti la quale, nell’ultimo Consiglio di Lega ha operato consequenziali determinazioni altrettanto sconcertanti, il Gruppo “Serie D, Salviamoci” annuncia azioni giudiziarie di tanti dei suoi esponenti pronti a ripristinare i valori di civiltà giuridica e sportiva”, recita il comunicato diramato dai club, che prosegue: “Non possiamo che dirci sconcertati dinnanzi ad un ostinato comportamento degli Organi Istituzionali quali, in particolare, la LND ed il suo Presidente Sibilia, che non hanno avuto la adeguatezza e la sensibilità di cogliere i veri principi e le effettive dinamiche dello sport, pur in fase di Pandemia. A ciò si è accompagnato, durante tutto questo periodo, un disarmante atteggiamento di autoreferenzialità e rifiuto al dialogo, poco consoni per chi dovrebbe rivestire certi cariche. Dunque, arrivederci dove mai avremmo voluto interloquire con i nostri rappresentanti: nelle Aule di giustizia!”
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