Uno dei temi caldi della seduta del Consiglio provinciale del 9 giugno ha riguardato la figura del presidente Walter Kaswalder, sotto accusa da parte delle opposizioni dopo la sentenza di primo grado relativa al licenziamento del suo segretario particolare Pruner.
Per primo Tonini, capogruppo pd, aveva definito “insostenibile” la situazione venutasi a creare, chiedendo le dimissioni di Kaswalder, benché “a malincuore, perché noi amiamo il dialogo e non il conflitto”. Una richiesta ribadita dall’autonomista Ugo Rossi: “Ora arriva questa sentenza e appare gravissimo che lei abbia licenziato il segretario per la sua partecipazione al congresso del nostro partito. Presidente, ne tragga le debite conclusioni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda erano stati anche gli interventi del 5 stelle Marini e di Ghezzi, di Futura: “Sappiamo che dopo di lei potrebbe anche arrivare di peggio, ma non possiamo ignorare il pesantissimo danno d’immagine prodotto al Consiglio dalla sentenza del lavoro”.
Al termine dei lavori, dopo le 18, si è svolto quindi un incontro tra il presidente del Consiglio provinciale e i consiglieri delle minoranze: Kaswalder ha spiegato che la pronuncia è sul suo tavolo da meno di una settimana e che è sua intenzione approfondirne il contenuto con la difesa legale, in modo da ragionare sull’eventuale ricorso in appello. Una riflessione di cui il presidente ha annunciato di voler informare i consiglieri delle opposizioni.
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