Anche il tema dello smart working è stato al centro del dibattito del momento dedicato alle interrogazioni, durante il Consiglio provinciale del 9 giugno.
La questione, sollevata dalla consigliera di Futura Lucia Coppola, riguardava una possibile proroga della modalità del lavoro a distanza almeno fino al 31 luglio e nei prossimi mesi, per evitare il rischio di sovraffollamento sui mezzi di trasporto pubblici.
Secondo Coppola, il cosiddetto “lavoro agile”, presenta vantaggi “anche in prospettiva per contrastare l’inquinamento e delocalizzare nelle valli per evitare il trasferimento di oltre 100.000 auto che arrivano ogni giorno nelle città del Trentino. Il problema non è infatti solo la pandemia ma anche l’inquinamento per la salute dei cittadini”.
Nella replica il presidente Fugatti ha evidenziato che, sebbene consideri lo smart working una soluzione utile da adottare, ora si può e si deve tornare ad un regime ordinario. “Avvieremo un percorso di approfondimento sul lavoro a distanza anche dialogando con le organizzazioni sindacali”, ha aggiunto Fugatti, precisando “che smart working non significa stare a casa a lavorare, ma alternare lavoro in ufficio e lavoro a distanza”.
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