Luana Volpi, il diario della sofferenza diventa un libro

La copertina del diario di Luana Volpi

Il coronavirus ha scavato tracce profonde nel cuore di chi, per mesi, ha assistito i malati in terapia intensiva e non solo dei nostri ospedali. Una di loro, Luana Volpi, operatrice sanitaria al reparto Covid Unit dell’ospedale di Tione, ha scritto su pagine di diario i giorni del lavoro, della tristezza, della sofferenza, della gioia ritrovata. Condividendo con i malati e con tanti colleghi  e amici, momenti, pensieri, lacrime.

“In ospedale cominciò tutto il 22 febbraio 2020”. Inizia con questa frase il diario di Luana Volpi, che non è un semplice resoconto di cronaca quotidiana intorno al lavoro e all’impegno grande che lei e i suoi colleghi di reparto hanno profuso in ospedale durante questo drammatico periodo della nostra storia recente.

Da queste pagine, ora diventate un libro dal titolo “Nella solitudine non siamo soli” escono testimonianze profondamente umane di quanti, e Luana tra questi, hanno cercato in tutti i modi di prendersi cura l’uno dell’altro. Incrociando sguardi, lacrime, paure delle persone non di rado anziane che, lontane dai propri affetti, stavano combattendo un nemico sconosciuto e feroce.

Per l’autrice, il diario è stata una sorta di via per la consolazione. “Scrivere per me è una valvola di sfogo”, spiega Luana.  “Lo è sempre stato inizialmente era nato come una cosa a livello personale per scaricare la tensione e ricordare quello che stava succedendo”.

Dopo, con il passare dei giorni, le parole scritte hanno assunto via via un significato particolare. Con la prima guarigione ecco la luce che dà gioia ed il suo diario diventa un inno alla speranza. “Ogni miglioramento anche piccolo era per noi una vittoria, una piccola vittoria”, spiega l’autrice. Poi, la chiusura del reparto Covid “che ci ha fatto gioire in maniera incredibile”.

Le pagine del diario di Luana recano, giorno dopo giorno, pensieri, sensazioni, speranze. “Ho visto lacrime, sguardi tristi, spaventati occhi stanchi”, scrive Luana, “ho visto occhi illuminarsi, sorridere e gioire ho visto occhi che parlano”.

Il suo libro, ora, potrà essere pedagogico per la nostra umanità alla ricerca forse di una più vera, solidale identità. La condivisione dell’Azienda sanitaria trentina ha fatto sì che il libro di Luana Volpi, con la prefazione del direttore generale Paolo Bordon, venga stampato e diffuso all’interno delle strutture sanitarie provinciali, ma anche tra le nostre popolazioni. I proventi della vendita saranno interamente destinati all’Ospedale di Tione.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina