La ripartenza dello sport di squadra, in Trentino, è affidata al rugby. Dalla scorsa settimana gli atleti del Rugby Trento hanno ricominciato a sudare in campo dopo tre mesi di stop forzato a causa della pandemia.
La società del presidente Luca Della Sala conta quasi 350 atleti: dal mini-rugby ai più anziani la passione per lo sport della palla ovale non conosce limiti. La prima squadra ha partecipato quest’anno per la prima volta al campionato di serie C1, guadagnandosi la salvezza e sognando la promozione in B, prima della sospensione della stagione.
C’è poi il settore giovanile, dall’Under 6 all’Under 18, le squadre femminili e quella degli Old, genitori e simpatizzanti con più di 45 anni e tanta voglia di divertirsi. L’obiettivo della società gialloblù è ambizioso: diventare un punto di riferimento importante per tutto il movimento rugbistico regionale.
Per questo non c’è tempo da perdere: il Rugby Trento ha fatto da apripista per la fase 2, tornando ad allenarsi sul campo dalla scorsa settimana.
Presidente Della Sala, finalmente ripartiti!
Aspettavamo questo momento da tempo. Martedì scorso ci siamo ritrovati al campo per ricominciare l’attività. Hanno ripreso la prima squadra, l’Under 18 e l’Under 16. Dalla prossima settimana ripartiamo anche con le squadre femminili, l’Under 14 e con qualche categoria del mini-rugby.
Come avete vissuto questo periodo senza sport?
C’era tanta voglia di tornare in campo. Il pericolo più grande era che i nostri ragazzi si fermassero. A loro le alternative non mancano: hanno il cellulare, la playstation, la tv. La quarantena prolungata rischiava di accentuare la loro permanenza in casa, invece adesso si ritrovano al campo in compagnia e possono divertirsi per qualche ora.
Come avete organizzato la ripresa degli allenamenti?
L’attenzione a preservare la salute dei nostri atleti è massima. Gli allenamenti non prevedono alcun contatto, ma solo preparazione fisica. Abbiamo avuto la fortuna di trovare in Asis, la società che gestisce gli impianti sportivi del capoluogo, e Tiziano Uez, assessore del Comune, degli interlocutori che ci hanno saputo ascoltare e che hanno accettato il protocollo per ripartire da noi proposto, applicato anche da Federazione e Coni.
Cosa prevede, questo protocollo?
Elenca tutte le misure da prendere per potersi allenare in completa sicurezza e prevenire ogni possibilità di contagio. Nello specifico: possono entrare in campo solo gli atleti, indossando la mascherina e rimanendo sempre distanziati di almeno due metri. Se vogliono togliersi la mascherina, la distanza minima sale a quattro metri. Ad ogni giocatore viene assegnato un pallone e una borraccia personale, che poi porta a casa e disinfetta. La doccia va fatta a casa. All’entrata della nostra struttura c’è una persona che misura la temperatura corporea degli atleti e controlla che tutte le regole vengano rispettate.
Fino a quando proseguiranno gli allenamenti?
Non abbiamo ancora avuto nessuna indicazione per la prossima stagione, ma vogliamo continuare anche nei prossimi mesi. Molti genitori saranno impegnati al lavoro, noi offriremo loro un supporto alternativo a baby sitter e nonni, occupando i figli dandogli la possibilità di praticare rugby per tutta l’estate.
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