L’Unione Sportiva Dolomitica compie 75 anni. A fondarla, il 21 giugno 1945, fu un gruppetto di ragazzi che decisero di costruire una società sportiva che potesse ricreare legami e recuperare amicizie che la guerra, appena conclusa, aveva spezzato e disperso. La calamita fu il calcio che ancora si giocava con il pallone in cuoio: vennero scelti il presidente e la divisa. Il nome, invece, lo decise la sorte, dato che “Dolomitica” risultò da un’estrazione.
Attorno a questo primo nucleo di persone si formò un interesse notevole e altra gente portò il proprio entusiasmo e contributo per poter ampliare l’offerta sportiva che si sarebbe composta di tamburello, gioco del bracciale, pallavolo, assieme agli immancabili sport invernali, ciclismo, nuoto e atletica.
“Da allora molto è cambiato”, conferma Roberto Brigadoi, da 35 anni presidente della “Dolo”. “Oggi lo sport è diventato agonistico, perciò, economicamente, è molto costoso adeguarsi. La Dolomitica è una ‘mosca bianca’ e cerca di rimanere salda ai valori fondanti e sani dello sport: formazione, rispetto reciproco e soprattutto divertimento”.
In Valle di Fiemme la società sportiva è un punto di riferimento per quelle più piccole degli altri paesi. “Noi vogliamo rimanere da soli non per campanilismo – spiega il presidente – ma perché abbiamo i tecnici, le attrezzature e una organizzazione solida tale da supportare anche gli altri gruppi sportivi. Le nostre risorse – chiosa Brigadoi – sono a vantaggio di tutti per spirito di condivisione e collaborazione”.
Una società che fa da collante nel mondo dello sport in valle e che, fa notare Brigadoi, “riesce a indirizzare e accompagnare gli sportivi dotati verso altre società del settore per tentare di raggiungere i livelli più alti”.
Il calcio e gli sport invernali rappresentano ancora oggi le attività maggiormente partecipate. Accanto a queste c’è un gruppo interessante di atletica che muove i primi passi nel campionato valligiano di corsa campestre, il gruppo del nuoto e triathlon, mentre il ciclismo purtroppo è scomparso.
Non è un caso quindi che la Dolomitica a livello provinciale è la terza società numericamente importante. I tesserati raggiungono circa 1.700 persone, tra cui 450 atleti circa nelle varie discipline.
Il 2020, l’anno del 75° anniversario, è stato guastato da questa pandemia che, nella fase dell’emergenza, ha interrotto bruscamente qualsiasi attività sportiva. Ora però, iniziata la cosiddetta “fase due”, qualcosa si può fare, “ma solamente gli atleti iscritti alle squadre e ai corpi militari – precisa il presidente Brigadoi – possono allenarsi in palestra presentando una autodichiarazione sulle condizioni di salute e prendendo appuntamento per accedere al locale previa misurazione della temperatura corporea”.
Normative molto stringenti sulla sanificazione di attrezzature e locali e sulla presenza di addetti al controllo, impediscono per ora l’apertura del campo da calcio per le attività di atletica all’aperto. La piscina (gestita dalla “A.S.D. Dolomitica Nuoto”), invece, riaprirà probabilmente a giugno.
Per quanto riguarda il calcio “stiamo seguendo il dibattito a livello nazionale, ma non si sa nulla di preciso e questo non fa ben sperare su una ripartenza del campionato di categoria”, dice Brigadoi.
Anche il direttivo della società è in scadenza quest’anno, ma si pensa di prorogare di un anno la durata. Manifestazioni per la ricorrenza e gare sportive non sono in programma, data la situazione sanitaria non ancora risolta, comunque “c’è l’idea di produrre un gadget e cioè una mascherina per festeggiare questo anniversario” riferisce sorridendo il presidente. Un modo simpatico (e utile) per onorare la “mitica Dolo”
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