GENIUS (Giovani E Non In un’Unica Sfida) è ufficialmente realtà. La consulta dei giovani rappresentanti della Valsugana e Tesino, nella giornata di ieri, giovedì 7 maggio, ha consegnato il proprio statuto alla Comunità di valle.
Il documento è frutto di un lungo percorso di partecipazione, iniziato nel settembre 2019 e proseguito con costanza e coraggio, nonostante le non poche difficoltà, culminate con la reclusione a cui la pandemia di coronavirus ha costretto tutti. Ma nemmeno l’impossibilità di incontri fisici ha potuto fermare la voglia di impegno maturata in mesi di condivisione e lavoro. E così l’elaborazione dello statuto che definisce in concreto scopi e modalità di lavoro della Consulta dei giovani della Valsugana e Tesino è proseguita attraverso vari incontri in videoconferenza, giungendo infine alla sua approvazione.
La Comunità Valsugana e Tesino, che aveva chiamato a responsabilità i suoi giovani chiedendo loro di farsi protagonisti delle politiche giovanili e di aiutare il dialogo intergenerazionale sul territorio, da oggi può contare su una nuova risorsa. E la vicepresidente Giuliana Gilli, prima convinta sostenitrice del progetto, sulla scia di questa volontà, non nasconde la sua soddisfazione: “Era un obiettivo a cui tenevo particolarmente perché i giovani devono essere protagonisti attivi dello sviluppo del territorio di appartenenza. Attraverso la Consulta sarà possibile dar voce alle loro istanze, ai loro bisogni, alle loro proposte. Potranno intervenire, con i loro pareri, nelle decisioni della Comunità volte a migliorare il benessere dei cittadini, contribuendo a costituire una società che sappia rispondere, in modo adeguato, anche alle loro aspettative”.
È stata coinvolta la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, chiamata a coordinare il progetto sostenuto anche dalla Scuola di Preparazione Sociale. Dopo una attenta fase di ascolto e coinvolgimento delle numerose realtà che animano il territorio, si sono così organizzate molteplici attività, che hanno portato a far emergere un gruppo di lavoro che potesse dare vita ad una consulta stabile. Un organo vero e proprio, chiamato a rappresentare con regolarità e poteri effettivi le tante voci dei giovani del territorio.
Il percorso ha anche comportato dei momenti formativi, volti ad approfondire la funzione ed il funzionamento delle politiche giovanili e a prendere coscienza delle possibilità della partecipazione attiva dei cittadini alla vita delle proprie comunità.
Un’esigenza emersa dagli stessi partecipanti, che fin da subito hanno dimostrato grande determinazione ma anche la lucidità di riconoscere “che per poter essere davvero utili alla comunità non ci si può improvvisare: serve studiare, capire, ascoltare. E poi agire”. I ragazzi sono stati così chiamati a prendere progressivamente le redini del progetto, passando da fruitori ad attori protagonisti, inseguendo gli obiettivi stabiliti nella Carta europea della partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, promossa dal Consiglio d’Europa, che riconosce “la partecipazione attiva dei giovani alle decisioni e alle attività a livello locale e regionale” come “essenziale se si vogliono costruire delle società più democratiche, più solidali, e più prospere”.
Ora la sfida della Consulta Genius sarà quella di collaborare con le istituzioni mantenendo un dialogo costante con i propri coetanei ma anche con il mondo degli adulti, per esprimere una visione integrata ed inclusiva del territorio. Ma non sarà un problema: la voglia di futuro che ha saputo vincere anche i limiti imposti dal distanziamento sociale non si fermerà certo ora che si intravedono i primi segni della riapertura: “In questi tempi difficili – i ragazzi ne sono convinti – una comunità o riscopre il senso profondo dei legami che la compongono o rischia di disgregarsi e morire”. Ecco perché gli incontri di Genius proseguiranno ancora in via telematica, ognuno a casa propria, ma tutti uniti nella volontà di farsi trovare pronti a ripartire.
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