In Guatemala, in seguito ai provvedimenti del Governo, particolarmente restrittivi, nei quali si menzionano esplicitamente i riti religiosi (il presidente Alejandro Giammattei ha chiesto che si preghi per il Paese), la Conferenza episcopale guatemalteca ha disposto a partire dal 15 marzo la sospensione delle messe nelle quali sia prevista una partecipazione di più di cento persone, fino a nuove disposizioni. I vescovi hanno chiesto anche di sospendere processioni e atti di devozione, chiarendo che le chiese parrocchiali resteranno aperte solo per la preghiera personale, mentre i sacerdoti sono invitati a celebrare in privato o con gruppi ridotti di fedeli. Si invita invece a incrementare la preghiera nelle cappelle dove esiste la pratica dell’adorazione perpetua.
Messe prefestive e domenicali sono state sospese nell’arcidiocesi di Panama, nel resto del Paese sono state adottate attenzioni preventive. Così ha deciso la Chiesa panamense, finora la più colpita dai contagi di coronavirus (58 e un caso mortale). La stessa arcidiocesi ha disposto anche la celebrazione di funerali e matrimoni solo alla presenza dei parenti stretti. Nel resto del Paese restano in vigore le attenzioni da avere durante le celebrazioni (come la comunione in mano, il no al segno di pace e all’acqua all’ingresso delle chiese, la colletta solo al termine della messa).
Restrizioni si registrano ranche in Honduras e in particolare nell’arcidiocesi di Tegucigalpa. “Custodire la salute viene al primo posto – ha spiegato l’arcivescovo, il card. Oscar Rodriguez Maradiaga –, ma non è il momento di impedire le celebrazioni pubbliche. Però chiediamo che la partecipazione alla messa non sia massiva e chiediamo a chi è anziano e sta poco bene, a chi ha la febbre o il raffreddore di non partecipare all’eucaristia domenicale. Cercheremo di fare in modo che le parrocchie aumentino il numero delle messe per far calare il numero delle persone presenti in chiesa”.
In El Salvador permane la chiusura delle frontiere agli stranieri, mentre chi ha viaggiato di recente all’estero deve osservare un periodo di quarantena. Tra questi anche il cardinale Gregorio Rosa Chávez, vescovo ausiliare di San Salvador. (Sir)
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