Maria di Nazareth, tu che sei stata ai piedi della Croce, insegnaci a “stare” in queste giornate di dura salita verso il picco dell’infezione.
Donna del silenzio, aiutaci a non sprecare le parole. A risparmiare i commenti polemici, le analisi inutili, le battute sciocche. E insegnaci a pregare, anche senza parole.
Donna dell’aiuto, che ti sei stretta accanto ai discepoli. Tieni tu la mano a tutti i nostri amici che non stanno bene: quanti sono angosciati per il possibile contagio, quanti attendono fiduciosi in osservazione e quanti sono intubati in terapia intensiva. Ti preghiamo per la loro guarigione. Anche se isolati, possano sentire le carezze della nostra preghiera a distanza.
Donna della consolazione, che hai tenuto tuo Figlio fra le braccia. Sostieni il dolore di tanti che hanno dovuto e dovranno congedarsi in fretta dai loro parenti; possano trovare conforto nell’affetto familiare e nello spirito di comunione.
Donna del servizio, che ti sei presa cura dei bisogni di tutti. Proteggi tutte le persone che con la divisa del lavoro o il grembiule del volontariato si dedicano senza risparmio alla salute degli altri.
Donna del consiglio, che conosci i doni dello Spirito Santo. Stai vicina a quanti hanno responsabilità sanitarie, civili e politiche, ispira in loro decreti coraggiosi, scelte efficaci.
Donna della quotidianità, che suggerisci soluzioni creative, veglia sulle stanze delle nostre famiglie: sui coniugi nervosi, sui bambini impazienti, sugli anziani smarriti.
Madre della speranza, riempi i nostri pensieri e le nostre ore: non di superficiale ottimismo, ma di fiducia nell’Amore più grande, quello che non delude.
Madonna dei nostri capitelli di montagna, fa’ che incontriamo il tuo volto anche stando nelle nostre case. Regalaci tenerezza, pazienza e fiducia.
Madre dei poveri, ti affidiamo tutti coloro che sono soli e abbandonati, ti affidiamo anche le nostre fragilità. Accompagnaci e sostienici in questa prova.
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