Tuffo delle merla, 115 temerari per il tuffo nel lago di Ledro

Foto di gruppo per i temerari che hanno affrontato anche quest’anno in pieno inverno le acque del lago di Ledro

Tuffo ghiacciato a Ledro. Sono stati 115 gli intrepidi nuotatori che, domenica 26 gennaio a mezzogiorno in punto, hanno animato la dodicesima edizione del “Tuffo della Merla”, raggiunti quando ormai gli organizzatori avevano smontato il trampolino da altri due compagni d’avventura, che nonostante il ritardo hanno voluto prender parte alla stoica impresa.

Un record di partecipanti dunque (un anno fa erano stati 87), con coraggiosi provenienti non solo dall’Alto Garda ma anche dalle altre vallate del Trentino e dalle province di Verona, Brescia, Bolzano, Bergamo, Milano, Cremona, Crema e Vicenza. Che approfittando di temperature non proprio invernali – 7,6° C l’acqua, 8,1° C l’aria – hanno onorato l’appuntamento con la nuotata nel lago nei giorni considerati per tradizione tra i più freddi dell’anno.

Ma c’è stato addirittura chi è sceso a Pieve dalla Germania e dall’Inghilterra. “Con questo freddo potrei morire!” – ha commentato Zak, londinese di 27 anni. Che la bracciata fuori stagione sia invece una bella esperienza lo hanno confermato Pietro Hidri, che con i suoi 6 anni ha vinto il titolo di nuotatore più giovane, accanto al coscritto Giovanni Dagnoli, di un solo giorno più grandicello, e quello più anziano, Fulvio Bertolotti, classe 1946, ormai un habitué.

Infine i quattro decani, che sin dalla prima edizione hanno sempre onorato il Tuffo: Fabia Torbol con il marito Luigi Zambotti, Roberto “Bistecca” Franceschini e Luca Degara. Chiusa l’edizione 2020 gli organizzatori pensano già al prossimo anno, per rinnovare ancora una volta la sfida con la temperatura dell’acqua.

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