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Le numerose celebrazioni di questi mesi (già presentate nello speciale natalizio di Vita Trentina) concluderanno anche il servizio di Maria Voce Emmaus, la prima guida dei focolarini eletta dopo la morte di Chiara nel 2008: “Non lascio il Movimento – ha spiegato ad Avvenire di mercoledì 22 gennaio – né lo consegno in qualche modo alla futura presidente, perché non l’ho mai posseduto nel senso che non è mai stato solo mio”. Nella stessa intervista parla anche dell’evoluzione in corso: “Mi sembra di notare nel nostro Movimento una nuova sensibilità per la grandezza del carisma di Chiara, per la sua profondità, la sua polivalenza. E ci rendiamo conto che questa consapevolezza è un tesoro che portiamo in vasi di creta, cioè dipendiamo in tutto dalla grazia di Dio. Mi sembra anche di notare una nuova sensibilità per i nostri scopi specifici, soprattutto nel campo del dialogo e, di conseguenza, anche per i luoghi specifici nei quali siamo chiamati ad operare e dove possiamo offrire un contributo tutto particolare”.
Di questo centenario, che “non vuole essere un ricordo nostalgico di Chiara” Maria Voce ha parlato anche con Vita Trentina in un’intervista inedita raccolta in agosto in Primiero nella giornata di festa per l’intitolazione di una via di Tonadico.
Maria Voce, che significato ha tornare oggi sui luoghi importanti per la vostra storia?
La presenza di tante persone provenienti qui da tutt’Europa ma anche quelle radunate nelle altre Mariapoli in tutto il mondo dice che la vita che Chiara aveva desiderato per questi incontri non è più solo del Primiero ma continua a moltiplicarsi nel mondo intero. E chi passa nel Primiero o vive qui lo può portare al mondo. E’ la via dell’amore reciproco che abbatte qualsiasi barriera e porta tutti gli uomini a riconoscersi e accogliersi come fratelli per il bene dell’umanità.
Possiamo dire che adesso il Trentino per voi è più vicino?
Ma è sempre sempre stato vicino!…Certo, ora ci sentiamo sempre più legati. Penso anche a tante persone che conoscevano la storia di Chiara ma che sono venuti e vengono per la prima volta a Trento o in Primiero…Possono mettere a fuoco un’immagine che prima era per loro più sfocata. Possiamo dire che il Trentino è la patria di origine del movimento dei Focolari.
La sua prima Mariapoli in Primiero, a quando risale?
Nel 1959, era la mia prima Mariapoli e io avevo appena conosciuto il Movimento, ma non avevo ancora fatto esperienza intensa di quest’amore reciproco. Ricordo che trovai una grande famiglia composta da persone di tutte le età, lingue e razze, operai e deputati…e tutti erano veramente un’unica famiglia.
Quanto è stato importante per lei quel primo incontro?
Mi ha colpito profondamente e ha segnato tutta la mia vita: da allora ho deciso di dedicarla a Dio perché tanti potessero sperimentare una vita così”.
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