“Come si è vissuto, così si invecchia”, è il monito di don Piero Rattin, autore dell’illuminante memorandum di cinquanta pagine Invecchiare bene è un’arte, edito da Vita Trentina a braccetto con la Pastorale diocesana per i pensionati e gli anziani.
L’apprezzato biblista trentino rivendica il valore della vecchiaia sostenendo, a ragione, l’insostituibile ruolo che la persona sulla china degli anni ricopre nei più svariati ambiti della società. Altro che nonno sinonimo di incapacità, peso e debilitazione. Eppure la senilità, oltre a essere una fase evolutiva chiamata a valorizzare una virtuosa circolarità intergenerazionale, reca in sé un significato che “è opportuno riconoscere”, se la si vuol affrontare nel migliore dei modi.
E se sull’arte di invecchiare bene scarseggiano i suggerimenti, la magistrale penna (e voce) di Rattin, “forse controcorrente, ma stimolante e riflessiva”, potrà accompagnare gli anziani a “dare un contributo di saggezza anche alla Chiesa e alla società intera”.
Una lettura forse controcorrente, ma stimolante e propositiva, perché gli anziani possano dare un contributo di saggezza anche alla Chiesa e alla società intera.
Avere la fortuna di trovare qualcuno che ci insegni a vivere nella Cristianità; Sarà equilibrio e longevità