Il premio, che viene conferito dalla giuria del circolo Ars Venandi e del comune di San Lorenzo Dorsino a personalità (sia uomini che donne) che nell’annata si siano distinte per doti di onestà, rettitudine personale, disponibilità verso il prossimo e azioni in senso comunitario e sociale, intende mettere in luce nell’intuizione del fondatore Osvaldo Dongilli i valori di onestà e rettitudine personali, solidarietà, disponibilità verso la comunità a favore della montagna e della sua gente.
La festa in Val d’Ambiez davanti al monumento al cacciatore, opera di don Luciano Carnessali, è stata celebrata domenica 25 agosto dal vescovo emerito mons. Luigi Bressan, che ha avuto parole di elogio per il premiato, autentica espressione della terra alpina; “Nonostante Germano non sia un cacciatore, conosce questa terra meglio di qualunque altro, compresa la fauna presente…”. Il coro “Fiaschi” ha allietato la cerimonia, presentata da Marco Zeni e “seguita” da lontano da un orso, appollaiato sul dirimpettaio Doss Dalùm.
Presenti alla festa al Cacciatore anche il dottor Eccher presidente del gruppo segugisti trentino, Franco Giacomoni, premio Uomo probo 2009 e l’ex sindaco di Bolzano Spagnolli.
Il premio consistente in una creazione artistica di Mastro Sette ed è stato consegnato dal vicesindaco di San Lorenzo Rudi Margonari e dal presidente di Ars Venandi, organizzatrice del premio, Silvano Bridarolli.
Di famiglia contadina, Germano Sottovia ha nel sangue l’amore per la propria terra, e fin da giovane presta la sua opera nelle malghe della Val d’Ambiez come bocia del malghese; tutte le estati durante la guerra è occupato come ragazzo nelle malghe in Ambiez. Dopo quattro anni in malga, la famiglia decide di tenere il ragazzo a casa ad aiutare in stalla.
Dopo aver lavorato nelle imprese idroelettriche, finalmente l’anno 1959 vede l’apertura dell’impresa, all’inizio quasi per scommessa perché la mentalità resta quella del contadino. L’impresa Sottovia Germano arriverà nei primi anni Ottanta del secolo scorso ad occupare una trentina di dipendenti nei vari rami lavorativi, nella costruzione di edifici, alberghi, rifugi sul Brenta e altre montagne trentine, strade, scuole e opere pubbliche.
Il contadino lo fa a tempo pieno adesso, Germano, attrezzando la sua tenuta di Torcél a vigneto biologico, anzi autoctono e biologico. Sempre impegnato nel sociale come protagonista, Germano organizza la cooperativa allevatori con propria stalla al Promeghin, siede una legislatura negli anni Sessanta in comune, presiede la Cassa Rurale di San Lorenzo per poi passare Caposindaco dopo la fusione con la Cassa Rurale di Andalo, è l’anima della resurrezione della Banda comunale dopo aver partecipato alla sua fondazione.
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